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Pescara, 19/12/2025
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Data: 13/12/2012
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
L’autista fa colazione. I pendolari perdono il treno. La sosta al bar per il cappuccino provoca il ritardo del bus diretto alla stazione. Proteste

SULMONA. L’autista del bus si ferma per la colazione al bar dell’ospedale e i viaggiatori perdono il treno per L’Aquila. Ed esplode la protesta dei viaggiatori che hanno invocato provvedimenti sul caso. «L’amministrazione comunale si interessi al caso, prenda atto di quello che è accaduto e si regoli di conseguenza sul comportamento di un autista che ha provocato disagio e danno» hanno protestato i viaggiatori. La denuncia del caso è apparsa in un post su facebook, scritto martedì sera da un giovane lavoratore pendolare riguardo a tutto quanto sarebbe avvenuto la mattina, al capolinea degli autobus urbani dell’ospedale. Un gruppo abbastanza folto di viaggiatori pendolari, lavoratori e studenti, attende in autobus la partenza della corsa che dovrà raggiungere la stazione centrale entro le sette. I pendolari dovranno essere pronti sul marciapiede del secondo binario per salire sul treno che porterà tutti all’Aquila. Ma l’autista del bus delle linee urbane, prima di salire, accomodarsi sul suo sedile e porsi alla guida del mezzo, accende il motore e lascia l’autobus fermo davanti al piazzale dell’ospedale. Entra nel bar e consuma in tutta tranquillità il cappuccino. Sorseggia il suo latte e caffè e poi pian piano torna in autobus. Ma i minuti corrono in fretta. Qualcuno tra i passeggeri borbotta a mezza voce, qualcun altro mugugna guardando le lancette dell’orologio al polso che si muovono avvicinandosi a segnare l’orario di partenza del convoglio ferroviario. Il motore acceso e l’autobus che non ancora si muove suscitano più tensione ancora. Poi l’autobus si muove, fa manovra e finalmente comincia a percorrere viale Mazzini. Ma tra semafori rossi e limiti di velocità l’autobus, partito in ritardo dall’ospedale, in ritardo arriva nel piazzale della stazione centrale. In fretta e furia i pendolari scendono dalla vettura. Entrano di corsa nell’atrio della stazione e subito s’infilano lungo la scalinata del sottopassaggio che porta sul secondo binario. Ma la corsa è stata inutile. Il treno per il capoluogo è già partito da qualche minuto.

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