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Pescara, 19/12/2025
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13/12/2012
Il Centro
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«Primarie Pd, faremo largo alle donne» Il segretario regionale Paolucci: in lista persone espressione dei territori, niente candidature per sindaci a metà percorso |
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PESCARA «Candidati suddivisi equamente fra donne e uomini, che siano espressione delle singole realtà provinciali e dell’esigenza di rinnovamento non solo anagrafico della politica. Sono questi i criteri a cui ci atterremo nella scelta dei candidati». Silvio Paolucci sintetizza così le linee guida delle Primarie del Pd per la scelta dei candidati da mettere in lista alle prossime elezioni politiche. Il segretario regionale ha partecipato alla segreteria nazionale del Partito democratico che, ieri mattina, a Roma ha dato il via libera alle Primarie. Se la data del voto fosse fissata per il 17 febbraio, le elezioni primarie del Pd si svolgerebbero nel pieno del periodo festivo: il 29 e il 30 dicembre. «Non saranno nominati né scelti da consultazioni fittizie: i parlamentari del Pd che rappresenteranno l'Abruzzo a Roma», dice Paolucci, «saranno scelti dalle decine di migliaia di abruzzesi che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre e del 1° dicembre. I criteri verranno stabiliti lunedì 17 in direzione nazionale, e oggi (ieri per chi legge ndr) abbiamo già convocato la direzione regionale, che si riunirà venerdì 21: i democratici abruzzesi sono mobilitati per garantire alla nostra regione un’altra bellissima festa di democrazia e partecipazione. È innegabile che si tratta di un grande sforzo organizzativo », sottolinea Paolucci,, «ma non ci sono, oggi, altri partiti né movimenti in grado di sprigionare tanto entusiasmo, tanta passione e tanto coraggio». Paolucci, chi sceglierà i candidati e quanti saranno? «Saranno le nostre direzioni provinciali. Dovrebbero essere almeno in numero doppio rispetto ai seggi parlamentari esrpessi in Abruzzo che sono 21: 14 per la Camera e 17 per il Senato». Chi potrà votare? «Solo gli iscritti al partito e queanti hanno già votato alle Primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra, il 25 novembre e il 2 dicembre scorsi, e che sottoscrivano un impegno a votare per il Pd alle Politiche. Saranno Primarie aperte competitive, che dimostreranno con i fatti che eravamo noi a voler davvero cambiare il Porcellum, l’attuale legge elettorale». Ci saranno dei limiti alla candidature per chi ha già svolto più di una legislatura? «Sono quelli stabiliti dallo Statuto: non più di 15 anni in Parlamento». Con possibilità di deroghe? «Questo sarà deciso nella direzione nazionale del 17 dicembre». Chi ricopre già una carica elettiva potrà candidarsi? «E’ una questione che sarà risolta nella riunione della direzione regionale del partito in programma il 21 dicembre. Personalmente credo un sindaco che abbia svolto solo tre dei cinque anni di mandato non possa candidarsi. In generale, le deroghe alla regola dei 15 anni saranno eccezionali e dovranno essere ben motivate. Un’eccezione, per esempio, si potrà fare per quelli a cui mancano dodici mesi alla fine del mandato». E’ il caso dei consiglieri regionali? «Se Chiodi si candiderà al Parlamento, si dovrà andare al voto presto anche per la Regione. In quel caso, sì, i consiglieri regionali, essendo a fine mandato, potranno chiedere di candidarsi. Non tutti, naturalmente: sono 6. Decideremo insieme a loro e alle direzioni provinciali del partito». E lei, accetterebbe una candidatura ? «No, perché ho scelto di onorare il mandato ricevuto, che è quello di costruire un’alleanza per riconquistare la Regione».
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