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Pescara, 19/12/2025
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Data: 13/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il gelo del premier: proposta irricevibile E incassa l’elogio Usa

Stoccata al Cavaliere: ci ha lasciato molto da fare. Schaeuble:
il professore meglio di Berlusconi. Thorne: ha rafforzato l’Italia

IL RETROSCENA

«Lega inclusa». Con lui, il Cavaliere, nel ruolo di «regista». Ma quando è arrivato nella capitale belga dove oggi prenderà il via il Consiglio europeo, Betty Olivi ha riferito al professore della sortita berlusconiana. La reazione del premier è stata un sorriso tra il divertito e l’amaro. E, appunto, «silenzio assoluto».
Perché - teorizzano nel suo entourage - più stiamo zitti, più diventano evidenti i contorcimenti, la debolezza e la follia di Berlusconi. «Che una settimana fa ha sfiduciato il governo, dicendo che il Paese è peggiorato a causa di Monti e ora gli offre la premiership. Siamo alle barzellette e noi non vogliamo avere nulla a che fare con i barzellettieri. La gente non capirebbe». E poi, si ricorda a palazzo Chigi, Monti ha già detto «no» a Berlusconi quando gli propose di fare il ministro dell’Economia. Dunque... Ancora più dura ed esplicita la reazione di uno dei collaboratori più stretti del professore: «Berlusconi, scaricato dalla Lega, è impazzito. La sua proposta non solo è inaccettabile, è improponibile. Cosa vuole Berlusconi?! Vuole che Monti si metta alla guida di una bad company con dentro prostitute, ex di An e i leghisti che ci hanno sempre votato contro?! Follia».
Ma c’è di più. C’è che la coabitazione ipotizzata da Berlusconi sia irrealizzabile, il professore lo sta facendo capire da giorni. E ieri è tornato a mostrarsi, procedendo in una polarizzazione dello scontro che allarma Pier Luigi Bersani, come il più severo avversario del Cavaliere. Una lettura gradita anche a Berlino. Dopo Angela Merkel, ieri è stato il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble a mettere il professore in competizione con Berlusconi: «Il governo Monti ha fatto meglio del suo predecessore, è stato un governo con molti successi e progressi». Per Monti fa il tifo anche la Casa Bianca: «Ha dimostrato grande leadership e coraggio rafforzando la posizione dell’Italia nel mondo», ha messo a verbale l’ambasciatore americano David Thorne.
Un pressing che lusinga il premier e che lo spinge a riflettere sulla sua candidatura. Ma per ora Monti si accontenta di esercitarsi a sparare contro il capo del Pdl, l’ha fatto anche ieri all’ex cinema Capranica intervenendo all’Assemblea dell’Anfia (la filiera automobilistica), dove ha risposto punto per punto alle accuse di Berlusconi. Senza mai citarlo. «Qualcuno fa notare che gli effetti delle riforme fatte dal mio governo stentano a vedersi. Anzi, che la situazione sia peggiorata e che quindi le riforme non hanno funzionato». Pausa. Stilettata: «Il precedente governo qualche riforma l’ha fatta, ma ha lasciato moltissimo da fare e questo moltissimo si è abbattuto sull’ultimo anno prima delle elezioni e in un contesto di crisi economica e finanziaria». Come dire: da Berlusconi ho ereditato un disastro. E un altro disastro il Pdl l’ha commesso aprendo la crisi di governo: «Interrompere una riforma prima che possa aver dato i suoi frutti è perfino peggio di non fare la riforma». Spiegazione: «Se ne avvertono i costi, ma non i benefici».

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