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Pescara, 19/12/2025
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Data: 14/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fumo nella metro, è il panico in stazione

Le viscere inospitali della metropolitana ieri hanno mostrato il loro lato peggiore. Nella pancia gelida di Roma sono stati inghiottiti migliaia di passeggeri, intrappolati dal buio della galleria della linea A, quasi masticati dalla ressa dentro i vagoni, con i polmoni attanagliati dal fumo, gli occhi accecati dalle scintille e l’animo perso di chi affoga nel panico. «C’è il fumo! Correte!». A lanciare l’allarme dalla stazione Vittorio Emanuele è stato un pendolare terrorizzato che ha chiamato il 113 verso le 13.20. È stato solo l’inizio di una giornata di caos: per quasi quattro ore la tratta Ottaviano-Arco di Travertino è stata ferma in entrambi i sensi, mentre sotto il cielo grigio di una città sull’orlo della disperazione, esplodeva la rabbia di migliaia di tesserati Atac, pronti a lanciarsi nell’umiliante corsa per conquistare un posto sui bus sostitutivi diventati presto scatole di carne e polmoni che pressavano le costole con respiri pesanti. Alemanno in serata, mentre la città era ancora in tilt, ha convocato l’ad di Atac Diacetti, mentre su Twitter c’era chi sintetizzava: «Volete una vita spericolata? Fatevi un abbonamento Atac». Dopo il vertice in Campidoglio Diacetti ha disposto l'avvicendamento alla guida della Direzione Tecnica dell'Azienda: rimosso l’ingegnere Cassino chiedendo al nuovo responsabile, Sebastiani, di predisporre un piano di interventi per la manutenzione.
SCINTILLE E MALORI
«I convogli che inchiodano, il bagliore delle scintille che illuminano la galleria, poi la puzza di fumo, il panico». Un avvocato racconta la paura vissuta dentro il vagone della metro che si è fermato nella galleria tra Vittorio Emanuele e Termini. Tutti fuori dal treno, nel buio della galleria a piedi fino a Termini. «Qualcuno - racconta il testimone - illuminava la galleria con i telefonini, altri hanno aiutato i passeggeri più anziani. C'erano anche molti ragazzini delle scuole, sono stati momenti di paura». Tanti i malori tra i passeggeri. La stazione Vittorio Emanuele è stata evacuata, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che hanno dato assistenza ai pendolari atterriti dalla paura. «A provocare il guasto - spiega Agenzia per la Mobilità - un problema alla linea di alimentazione aerea, le fiamme provenivano dal pantografo, la parte del convoglio che fa contatto proprio con la linea aerea». Nella stessa stazione dopo lo scontro tra due treni nel 2006 morì una giovane donna, Alessandra Lisi.
SPINTONI E CARABINIERI
L’onda del panico intanto travolgeva anche le altre stazioni. Venti minuti per vedere la luce da Manzoni: ragazzini che gridano «è arrivata la fine del mondo», anziani smarriti, scale mobili affollate, spintoni davanti all’unico operatore Atac che spiegava: «È tutto fermo, tutto fermo, non sappiamo ancora quando partiranno gli autobus sostitutivi». Nella stazione Arco del Travertino sono dovuti intervenire i carabinieri per sedare gli animi stremati di centinaia di persone fatte uscire dalla metro e abbandonate in strada. «A Lucio Sestio - racconta Ettore - nessun annuncio, ad Arco del Travertino i bus navetta erano stracolmi». Dall’altra parte della città intanto la scena si ripeteva. A Ottaviano centinaia di disperati bloccavano la strada, smarriti, pronti a spintonare per salire su quei bus soffocanti. «Disservizi inconcepibili» tuona Roberto Crea segretario regionale di Cittadinanza Attiva. «Il sindaco faccia un bel regalo di Natale, si dimetta subito», le parole del segretario Pd Roma Marco Miccoli. «Atac è pronta a investire 80 milioni» ribatte Roberto Cantiani, presidente commissione Mobilità.

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