Scatta il toto-candidature. Fa discutere l’ipotesi di un mini listino bloccato
Da Legnini a Pezzopane, da Tenaglia a Ginoble: la grande corsa al Parlamento
PESCARA Bagarre. O panico. E’ lo scenario che si profila all’interno del Pd abruzzese il giorno dopo la decisione della segreteria nazionale di procedere con le primarie per la scelta dei candidati al Parlamento. Telefoni bollenti e incertezza sulle regole che saranno definite lunedì prossimo: di sicuro, così come in tutta Italia, i big e/o gli uscenti rischiano grosso visto che gli amministratori locali possono vantare un contatto maggiore con la base e quindi con i voti. In tema di incertezza poi il clou della nebbia gravita intorno al grande «vecchio» Franco Marini che ha bisogno di deroga nazionale avendo speso in Parlamento più di tre legislature. Si autorottamerà come D’Alema e Veltroni? Ma è solo la punta di un iceberg immenso: si è letto di un listino bloccato al 10% per un comitato di «tecnici» così è stato chiamato. Non è sicuro. Ipotizzando 14 posti alla Camera e 7 in Senato, il segretario regionale Paolucci ha spiegato che proporrà a livello regionale una lista di almeno 42 candidati, equamente divisi tra uomini e donne. Ma come si decidono i candidati? Vedremo, il toto nomine però è già aperto. Vediamolo provincia per provincia.
QUI L’AQUILA
Nell'Aquilano, pole position per l'uscente Lolli e l'assessore Stefania Pezzopane, quindi il «renziano» Di Benedetto, presidente dell'assemblea provinciale del Pd. Sull'Aquila città ci sono anche il docente universitario Marco Valenti e Paolo Della Ventura. Tra i supporter del sindaco di Firenze c'è pure il capogruppo al Comune di Sulmona, Antonio Iannamorelli, e sempre nell'area Peligna due vecchie volpi della politica, gli ex sindaci Di Masci e La Civita, la quota rosa, invece, potrebbe essere l'ex assessore provinciale della precedente giunta Nannarone. Un'altra donna in odore di candidatura è la segretaria di Avezzano Panei, ma dovrà vedersela con le ambizioni di D'Amico e Di Pangrazio, e dell'ex coordinatore provinciale Fina.
QUI PESCARA
A Pescara è d’obbligo il nome di Vittoria D’Incecco, deputata uscente. Da misurare le ambizioni di Marinella Sclocco, consigliera regionale, e di Francesca Ciafardini. Alla finestra Pina Fasciani, pronta a prendersi una rivincita dopo l’elezione sfiorata al Senato; da seguire anche la pennese Valeria Scotucci. Tra i renziani Enisio Tocco e Mario Mazzocca, mentre tra capoluogo e Valpescara, con l’incognita Nicola Mattoscio, circolano i nomi di Marco Alessandrini, Gianluca Fusilli, Moreno Di Pietrantonio, Giorgio D’Ambrosio, Pino De Dominicis Stefano Casciano e Renzo Gallerati.
QUI CHIETI
Gli uscenti Giovanni Legnini e Lanfranco Tenaglia saranno sicuri candidati alle primarie del Pd per il Parlamento. Ma si fanno i nomi anche dell'ex senatore Tommaso Coletti o del figlio Gianluca, del presidente del consiglio comunale di Vasto Giuseppe Forte, del capogruppo alla regione Camillo D'Alessandro, di un primario ospedaliero. «Niente previsioni, è troppo prematuro e poi saranno gli elettori a dover scegliere», afferma il segretario cittadino del Pd di Chieti Enrico Iacobitti.
QUI TERAMO
Situazione confusa: si parla di almeno dieci candidati nel Teramano. In pole position sicuramente tre donne: la presidente regionale del Pd, Manola Di Pasquale, poi l’ex sindaco di Sant’Egidio Stefania Ferri, a seguire la consigliera di Teramo Anna Marcozzi. Tra gli uomini il deputato uscente Tommaso Ginoble, assieme ai sindaci Mastromauro e il renziano Di Marco. La sorpresa potrebbe venire dall’ex consigliere provinciale Antonio Topitti.