PESCARA Di Pietrantonio, ha intenzione di candidarsi al Parlamento alle Primarie del Pd? Ho dato la mia disponibilità al partito che, in questa fase, sta vivendo una sorta di rivoluzione culturale con le Primarie volute da Bersani, che sono state una grande dimostrazione di partecipazione democratica alla politica. Perché vuole candidarsi? Perché credo di poter dare un contributo, per l’esperienza maturata sul territorio, oggi come capogruppo al Comune di Pescara, da una posizione di opposizione, e, in passato, come assessore. Secondo me, è fondamentale il collegamento fra il territorio e la politica a livello nazionale. Chi, invece, farebbe bene a non candidarsi nel suo partito? Io penso che abbiano il diritto di candidarsi tutti quelli che hanno lavorato per questo partito con capacità e correttezza. Chi non ha queste caratteristiche non dovrebbe candidarsi. Sono in molti o in pochi ad averle queste caratteristiche? La maggioranza le ha, queste caratteristiche. Nel Pd ci sono tantissimi uomini e donne che possono adeguatamente rappresentare il partito e il nostro territorio a livello nazionale e parlamentare. Non ha il timore che i candidati, essendo scelti dalle direzioni provinciali, possano provenire in prevalenza dall’apparato del partito? No. Io credo che quella attuale sia una fase di grande apertura del partito. Quindi, non dovrebbero esserci problemi di questo tipo. Credo che ci sia tranquillamente la possibilità che prevalga, nella scelta dei candidati, il criterio dell’appartenenza territoriale. Mi auguro che non ci sia più, invece, il criterio della provenienza politica, dei singoli partiti da cui è nato il Pd. Bisogna, ormai, ragionare in termini di democratici e basta, e non di gruppi e gruppetti di potere, perché è questo ciò che oggi rappresentiamo per la gente. Se il Pd veleggia attualmente intorno al 33-34-35-36 per cento di consensi, in questo momento di anti-politica rampante, è perché gli italiani ci riconoscono delle caratteristiche che sono quelle messe in mostra durante le Primarie. L’ex sindaco pd di Pescara, attualmente sotto processo, Luciano D’Alfonso potrebbe candidarsi secono lei? Io sono un garantista da sempre. Per cui credo che tutti coloro che non hanno subìto una condanna siano presumibilmente innocenti e, quindi, siano candidabili. I renziani dovrebbero aver diritto di rapresentanza fra i candidati alle primarie pd per il Parlamento? Ho avuto e ho una grande attenzione verso i sostenitori di Matteo Renzi. C’è possibilità di candarsi per tutti, ma non bisogna ricominciare con il gioco di sempre, che ha segnato la storia politica italiana, quello dei gruppi e delle correnti. Questa è la stagione nuova di un partito unico in cui tutti devono avere le stesse possibilità, sulla scorta delle loro competenze e delle cose fatte. Non ci devono essere più scorciatoie legate all’appartenenza a gruppi che fanno capo ai potenti di turno. I parlamentari abruzzesi uscenti del Pd vanno tutti ricandidati? La valutazione spetta ora ai cittadini che diranno, con il loro voto, se hanno fatto bene o male. E’ anche per questo che facciamo le Primarie.