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Data: 17/12/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Monti alle politiche con una sua lista. Il Professore tentato da una formazione che raccolga l’adesione di Montezemolo, Casini e altre forze di centro

ROMA Mario Monti sarebbe tentato di fare una sua lista elettorale, slegata da altri partiti e movimenti, e che solo in un secondo momento potrebbe riunire quelle forze politiche che si riconoscono nell’agenda del premier. Lo riferiscono ieri fonti ufficiose di Palazzo Chigi (ma sembrerebbe autorizzate dall’alto), al termine di una giornata in cui il premier ha incontrato Napolitano senza proferire una sillaba sulle sue decisioni. Napolitano, varcando il portone del Senato per il concerto di Natale, ha risposto con tono brusco a chi gli chiedeva se l’incontro avesse fatto chiarezza: «Se ha fatto chiarezza lo deve dire lui e lo dirà lui». Le stesse fonti montiane poco dopo precisano: «Tutte le ipotesi sono al momento possibili, e nessuna è più probabile dell’altra». L’idea del Professore, secondo i tam tam, sarebbe quella di benedire una lista col suo nome, senza candidarsi direttamente, e vedere chi la sostiene e chi vuole apparentarsi. Sicuramente Montezemolo, molto probabilmente l’Udc di Casini, forse i montiani del Pdl. Poi si vedrà. Certo è che questa lista-Monti si contrapporrà a Berlusconi, mentre potrebbe non aprire le ostilità con il Pd di Bersani. Del futuro di Monti, secondo altre fonti, si sarebbe parlato anche al Quirinale. Dove il presidente del Consiglio avrebbe spiegato a Giorgio Napolitano le ragioni che lo spingono a meditare anche su una sua discesa in campo: fra queste, la necessità di completare il lavoro iniziato in questo anno e di terminare un’agenda che altrimenti rischierebbe di rimanere impantanata fra i veti incrociati dei partiti. Il Professore, esaminando le diverse ipotesi sul tappeto, avrebbe però manifestato il desiderio di voler restare svincolato dagli altri partiti. «Non ha intenzione di accettare l’invito di altri: semmai, sempre che decida in questo senso, succederà il contrario: saranno gli altri ad aderire al suo progetto», spiega una fonte che ha parlato con lui. Il suo desiderio di restare in campo - che ormai quasi nessuno, neanche fra i collaboratori, mette in dubbio - si scontra però con alcuni problemi pratici. «Bisogna capire che tipo di seguito una simile lista avrà, soprattutto sul partito dell’astensione», spiega una fonte vicina al premier. Ma anche se sia possibile, visti i tempi strettissimi, trasformare in realtà una simile ipotesi. Ecco perchè, da palazzo Chigi, si sottolinea che «tutte le ipotesi restano in campo». Ad ogni modo, prosegue chi ha parlato con il premier, l’idea su cui si concentra l’attenzione al momento è quella di dar vita ad una «sua» lista elettorale, «autonoma» ed «equidistante» da Berlusconi e da Bersani. Ma anche «slegata», almeno nella fase iniziale, da quei partiti e quei movimenti che sostengono esplicitamente il ritorno di Monti a palazzo Chigi: «L’ipotesi è che si aggreghino, che aderiscano, sottoscrivendo il programma del professore», riferisce una fonte. In questo modo Monti avrebbe il controllo delle candidature, evitando quelle eventualmente sgradite. La discesa in campo o meno di Monti per le elezioni cambia le cose, secondo Pier Ferdinando Casini. «Se dicessi che non le cambia - ha spiegato a “Che tempo che fa” - direi una sciocchezza. Darebbe maggiore autorevolezza a questa proposta politica perchè Monti non è qualcosa che si aggiunge ma qualcosa attorno a cui si può costruire una proposta di Governo credibile». Ad ogni modo «ritengo - ha proseguito Casini - moralmente doveroso essere in questa posizione e ci sarò comunque». Il suo augurio è che anche «Luca Cordero di Montezemolo si candidi». Ma sulla strada di Monti c’è il no secco di Bersani, che ha vinto le primarie del centrosinistra e vuole guidare il governo vincendo le elezioni. Monti resti fuori dalla contesa, ha detto più volte. Resti una “riserva della Repubblica”. Insomma aleggi sopra la battaglia e si prepari ad andare al Quirinale, come supremo garante della stabilità dei conti e della linea europeista. Ma non è detto. Secondo il ministro Andrea Riccardi il chiarimento da parte di Monti avverrà a breve e non sarà solo «una battuta».

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