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Pescara, 19/12/2025
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Data: 18/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Restituzione contributi prorogata a gennaio. L’Inps posticipa la circolare prosegue la lotta

Resistere a oltranza, almeno fino a che l’Europa non si sarà pronunciata definitivamente sulla procedura di infrazione. Non fa sconti il sistema produttivo cittadino, poche volte come ora compatto nel respingere l’idea che le imprese debbano restituire i contributi non versati dopo il sisma senza lo sconto del 60 per cento sancito dalla legge. Lo hanno ribadito associazioni e categorie ieri insieme al sindaco Massimo Cialente e al deputato pd Giovanni Lolli. No secco, dunque, al governo, che vorrebbe mettere una pezza al contenzioso con l’Europa facendo fare alle imprese una perizia tecnica per certificare il nesso di causalità tra danni e terremoto e soprattutto gli importi ricevuti. No, meno perentorio ma comunque fermo, anche al de minimis (200 mila euro di aiuti complessivi di cui si può beneficiare) che tra l’altro potrebbe significare per molti l’esclusione dai benefici della zona franca. Una battaglia a tutto campo, dunque, che si annuncia difficile e lunga, ma che ha già prodotto qualche minimo risultato. Intanto, come annunciato, l’Inps ha prorogato al 31 gennaio la circolare della discordia, quella che sanciva l’avvio della riscossione già da ieri, al cento per cento, per tutte le somme al di sopra del tetto dei 200 mila euro. In più lo stesso istituto ha chiarito che dal conteggio vanno escluse le riduzioni contributive operate a carico dei lavoratori. Infine c’è l’appoggio delle altre regioni, Marche e Umbria in particolare, che avrebbero enormi difficoltà a certificare oggi i danni subiti nel 1997. Spiragli che comunque non risolvono la questione. Lolli, insieme alle categorie, è stato chiaro: il problema si riproporrà a fine gennaio e occorrerà ricominciare la trattativa con il nuovo governo. Nel frattempo la comunità produttiva si attrezza per «resistere», studiando ricorsi al Tar e azioni giudiziarie qualora le imprese dovessero subire danni, come il mancato rilascio del Durc. Cialente in parte l’ha già fatto: il Comune ha diffidato Inps e Inail a proseguire su questa linea, ventilando la possibilità di un risarcimento a carico degli stessi istituti in caso di contenziosi. «Si badi bene - ha tuonato Massimiliano Mari Fiamma di Apindustria - questo è diventato il territorio dove l’assurdo è diventato possibile. Dicevano che una legge dello Stato ci avrebbe tutelato e invece così non è stato. Qui non ci sono più battaglie di destra e sinistra, qui c’è da difendere un territorio». Il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Santilli ha proposto la convocazione di una conferenza Stato-Regioni.

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