Questa volta non era un bluff. I consiglieri comunali dell'Udc hanno abbandonato gli scranni subito dopo l’inizio del consiglio, ieri pomeriggio, nel giorno in cui si doveva discutere il salvataggio di Pescara Parcheggi. «La situazione economica di questo Paese e di Pescara è drammatica - ha detto il capogruppo Vincenzo Dogali -. A tasse inique non corrisponde una gestione oculata della pubblica amministrazione ed è per questo che noi da tempo chiediamo rigore nei conti, ma non siamo stati ascoltati. Vogliamo essere di stimolo al governo cittadino, soprattutto per quanto riguarda le politiche economiche e tributarie, per le quali occorre una rivoluzione. Da questo momento, e fino a quando non ci sarà un chiarimento, abbandoniamo i lavori del consiglio». Detto ciò, Dogali ha anche specificato che il dissidente assessore Vincenzo Serraiocco, che era stato invitato dal partito a non partecipare più alla giunta, «non rappresenta l’Udc». Subito dopo il capogruppo, seguito dagli altri quattro consiglieri centristi (il preisdente dell’assemblea De Camillis, Salvati, Di Noi e Di Biase), ha abbandonato il consiglio, lasciando dietro di sé un mare di polemiche.
ARIA DI CRISI
«Siamo arrivati alla fine del governo Mascia - dice caustico Massimiliano Pignoli, capogruppo Fli -. La maggioranza non c’è più, dato che per approvare tutti gli atti fondamentali e di bilancio occorrono 21 voti, senza l’Udc la maggioranza è sotto di uno. Quanto prima presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco». Lui, Albore Mascia, ha abbandonato l’aula subito dopo le dichiarazioni di Dogali, facendo storcere il naso anche al coordinatore del Pdl Lorenzo Sospiri: «Per sanare lo strappo deve convocare immediatamente la riunione politica che chiede l’Udc, oggi stesso, e non l’otto gennaio come annunciato». Potrebbe essere troppo tardi per approvare la riduzione del canone annuo di Pescara Parcheggi. «In tal caso - spiega Enzo Del Vecchio, Pd - la società, esattamente come l'anno scorso, chiuderebbe in passivo e si porrebbe, per il 2013, la questione di una ricapitalizzazione, ma il Comune si esporrebbe ad un danno erariale».
GLI SCENARI
Una crisi che ha più letture e, quindi, diversi probabili esiti. Per qualcuno, infatti, la scelta dell’Udc potrebbe essere solo una mossa per ottenere la testa dell’amministratore di Pescara Parcheggi; per altri, invece, per un ridimensionamento di Masci e di Pescara Futura. Ma c'è anche chi sostiene che, come sta accadendo in altri Comuni d’Italia, l’Udc voglia solo dimostrare di avere le mani libere, in vista delle elezioni politiche. «Credo che Dogali stia semplicemente cercando il metodo per far uscire Serraiocco dalla giunta», pensa invece Sospiri. Un pensiero che appare volutamente incompleto, ma è pur vero che, dopo la presa di posizione dell’assessore all'Urp, che dopo il diktat del partito venerdì scorso ha comunque partecipato alla giunta, anche all’interno dell’Udc si è aperta una crepa. Il consiglio è stato sospeso, come previsto, prima che si arrivasse a votare la variazione di bilancio salva-Pescara Parcheggi, che, a questo punto, slitterà a dopo la riunione della maggioranza, che pare sia stata anticipata a domani.