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Pescara, 19/12/2025
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Data: 19/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - Chiodi: «Niente Camera, resto qui». Pdl, tutti aspettano le mosse romane

PESCARA Dal Pdl una delle poche parole definitive sulle candidature in Parlamento arriva dal governatore Gianni Chiodi, che rispondeo così sul suo futuro politico alle domande insistenti dei giornalisti: «Io faccio il presidente della Regione e intendo risolvere tutti i problemi dell'Abruzzo, avere una delle migliori sanità italiane, guidare una delle regioni meno tassate, ridurre l'importo delle cambiali che i giovani hanno sulle spalle, portando avanti progetti di sviluppo su un pavimento solido. E per fare questo ci vogliono diversi anni». Chiodi verso la candidatura bis alla Regione, dunque, anche a causa del pressing insistente del suo partito. Sembra proprio che il governatore salterà questo giro che avrebbe potuto portarlo a Roma, anche se resta la domanda sulla sua futura collocazione in un Pdl che oggi presenta tre anime: i rottamatori di Giorgia Meloni e Guido Crosetto, gli ex An di La Russa, i montiani di Quagliariello e company. E poi lui, Berlusconi, che nel 2008 fu tra i più convinti sostenitori del giovane sindaco di Teramo. Un secolo fa, verrebbe da dire.
EMICICLO
Lo stesso Chiodi ammette: «So che è difficile inquadrare uno che non ha mai avuto una vita di partito, ma il centrosinistra non avrà speranze alle prossime regionali perché si confronteranno due squadre: una che ha restituito ruolo e dignità alla regione e l'altra che, quando ha governato, ha fatto diventare l'Abruzzo la regione più indebitata d'Italia, la regione canaglia, portandola al fallimento». Insomma, per il governatore fra un anno, al voto per l'Emiciclo, «non ci sarà partita».
INCERTEZZA
E gli altri? Le decisioni romane saranno decisive nelle prossime ore per capire cosa accadrà in Abruzzo a poche settimane dalla presentazione delle liste per il Parlamento. Ieri l'incontro tra La Russa, promotore di Centrodestra nazionale, e il neo movimento di Meloni e Crosetto, per tentare una sintesi. Dall’assessore Paolo Gatti al senatore Fabrizio Di Stefano, al coordinatore regionale Filippo Piccone passando per Paola Pelino, Maurizio Scelli e Sabatino Aracu, tutti aspettano di conoscere il loro destino nella più assoluta incertezza. Entro 48 ore la verità, in perfetta coincidenza con la profezia dei Maya.

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