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Pescara, 19/12/2025
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Data: 19/12/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Decreto taglia-firme accuse al governo «Favore ai centristi»

Calderoli: da Napolitano attentato alla Costituzione Lauro (Pdl): «Piccolo colpo di Stato». Critiche anche da Sel

ROMA «Con tutta la stima e l’amicizia che ho avuto nei confronti del presidente Napolitano dovrò presentare una richiesta di stato di accusa del presidente della Repubblica per attento alla Costituzione». Roberto Calderoli è il più duro nel contestare il decreto legge che ha dimezzato le firme necessarie per presentare liste per i nuovi partiti approvato ieri dal consiglio dei ministri. Ma anche nel Pdl c’è chi, come Raffaele Lauro, grida al «piccolo colpo di Stato». Nel giorno in cui la Gazzetta Ufficiale pubblica il decreto che riduce del 60% le firme necessarie per i partiti già presenti in Parlamento o anche solo a loro singole componenti, il malumore è forte in tutte le forze politiche. Centristi esclusi. E già, perché la maggiore preoccupazione che si raccoglie tra le fila di Lega, Pdl di osservanza berlusconiana, Sel e persino Pd è che il decreto sia stato studiato ad hoc per favorire i parlamentari che potrebbero sostenere una eventuale lista Monti. Un’ipotesi che appare ogni giorno più realistica. Sembra infatti che il Professore stia per annunciare che parteciperà alla prossima campagna elettorale, archiviando la stagione del governo tecnico. Potrebbe farlo già venerdì durante la conferenza stampa di fine anno. Molto dipenderà dall’approvazione della legge di stabilità, ultimo passo prima delle dimissioni. Calderoli mette sul banco degli imputati il Quirinale. «L’aver firmato il decreto che di fatto consente alle improbabili forze che sostengono una improbabile candidatura di Monti premier è davvero troppo, accusa l’ex ministro del governo Berlusconi che contesta il capo dello Stato per aver firmato il decreto senza aver accertato che tutte le forze politiche fossero state consultate. Durissima anche Sel. «Il decreto legge approvato dal governo nella notte è, nella parte riguardante la riduzione del numero delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste è di fatto un decreto a vantaggio esclusivo delle liste centriste, per altro anche di dubbia chiarezza», accusa una nota della segreteria nazionale di Sel. Per il principale alleato del Pd «non si capisce cosa significa componenti politiche all’interno dei gruppi parlamentari visto che le uniche componenti sono nel gruppo Misto». In base a quanto approvato dal consiglio dei ministri finito a tempo di record sulla Gazzetta insomma sarebbero esonerati dalla raccolta delle firme l’Udc, le Minoranze linguistiche, il Movimento per le autonomie-Alleati per il Sud e tutti i partiti a vario titoli riconducibili al centro. L’ipotetico bacino elettorale di una eventuale lista Monti. «Non si capisce se il decreto è scritto male o se il governo ha inteso favorire solo i suoi più fedeli sostenitori». Pier Luigi Bersani insiste nel negare problemi con il premier ma tra i gruppi parlamentari democratici c’è molto malumore per il decreto firme. Il sospetto è che si sia voluta aprire un’autostrada a quella parte del Pdl che da tempo sta lavorando per ottenere l’imprimatur di Mario Monti. Una lista a cui si applicherebbero le disposizioni del decreto.

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