«Io penso che la Lega sarà con noi nella coalizione dei moderati, ne sono sicuro. Il contrario sarebbe illogico e un disastro per l’Italia e non credo che per la Lega possa esserci un’altra soluzione se non un’alleanza con noi». L’offensiva mediatica di Silvio Berlusconi non si ferma. «Io punto ad essere il partito che prenderà più punti e credo che abbiamo possibilità di farlo. Dopo le mie dimissioni io sono stato lontano dalla politica e dalla comunicazione e il partito ha avuto un degrado nei consensi. Quando sono tornato, grazie alle mie apparizioni il partito è salito di 4 punti percentuali», rivendica. L’obiettivo, spiega, è «raggiungere il 40%».
Nel tour televisivo dell’ex premier è il turno di Porta a Porta. La trasmissione inizia con le immagini di ieri sera di Benigni che ironizza sul ritorno in campo del Cavaliere. Berlusconi sorride divertito. Davanti a Bruno Vespa il Cavaliere rilancia sull’alleanza con la Lega, spiega- è l’ennesima volta- i motivi della discesa in campo e sfida l’opposizione. «Avete bisogno di me e quindi non mi astengo quando sento il dovere di prestare il soccorso a chi ha bisogno» dice, quanto il conduttore gli domanda se si ripresenterà. Ma gli italiani non sono stanchi? «Lo dimostreranno con il voto adesso. Io ho avuto degli inviti pressanti a non lasciare che la situazione nel Paese che amo degradasse». Monti, è la versione del Cavaliere, è stato invitato dal Ppe a guidare un rassemblement dei moderati, ma «sono stato io a suggerirlo ai miei colleghi del Ppe, perché loro temono che vinca la sinistra».
La smentita arriva in un lampo. «Nessun mi ha chiesto di invitare Monti alla riunione del Ppe, è stata una mia iniziativa totalmente personale» dice il presidente del Ppe Wilfred Martens
Berlusconi ribadisce che se il Professore«scioglie i dubbi e dice di essere disponibile a essere il candidato di tutti i moderati io sarei felicissimo e avrebbe sotto di sé il Pdl». Il Cavaliere se la prende con Casini. «Non accetta che io sia il leader del centrodestra. Lui mi disse che se io facevo un passo indietro tornava ad allearsi con i moderati, io l’ho fatto ma Casini non ha fatto una piega».