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Pescara, 19/12/2025
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Data: 20/12/2012
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
La Via libera al filobus entro 45 giorni. La Regione concede un’altra proroga alla Gtm. Ma sono già pronti i ricorsi. È un’incognita il debutto del mezzo ecologico sulla strada parco

La Regione concede un’altra proroga alla Gtm per richiedere la Via in sanatoria sui lavori della filovia e le associazioni giocano d’anticipo. Un comitato di venti cittadini presenta oggi il ricorso al Tar, il Wwf lo farà in seguito. Così, mentre la Regione cerca di azionare il verde, le associazioni fanno scattare il rosso. Questo vuol dire che, a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultimora, si profilano tempi lunghissimi per vedere il debutto di Filò sulla strada-parco dove, detto per inciso, il Comune di Montesilvano ha riportato il mercato rionale del venerdì, mentre il Comune di Pescara non si decide a fare la stessa cosa per il mercato di piazza Duca del mercoledì. Il comitato regionale Via, dunque, ha dato alla Gtm ulteriori 45 giorni, manifestando nel contempo al Ministero dell’Ambiente perplessità circa la validità dello screening di Via, tenuto conto che è già stato svolto l’80% dei lavori, poi sospesi dal 24 ottobre. Da parte sua, il Ministero ha confermato che «uno studio d’impatto ambientale deve obbligatoriamente descrivere e considerare lo stato reale dei diversi settori d’interesse e, quindi, anche un’eventuale parziale realizzazione di opere e i relativi eventuali impatti ambientali». Ad ogni modo, la Gtm ha tempo fino al 1° febbraio (il termine dei 45 giorni decorre dal 18 dicembre) specificando se e quali sono gli aspetti da sanare nei lavori fin qui svolti. Una richiesta retorica poiché è chiaro che la Gtm produrrà uno screening di Via dove non c’è nessun aspetto da sanare né, tantomeno, da rifare ex novo per riportare la situazione a quella iniziale, altrimenti dovrebbe ammettere di aver sbagliato tutto e di dove ricominciare daccapo. Cosa impossibile per la Gtm che si fa forte di una doppia opportunità della Regione per affermare, alla fine, di aver fatto quanto le era stato chiesto ovvero la Valutazione d’impatto ambientale intimata che la Commissione europea ritiene indispensabile in virtù di leggi nazionali e comunitarie. Di fronte alla possibile scappatoia, i comitati civici hanno sentito puzza di bruciato ed è proprio per sventare questo rischio che hanno scelto la linea decisionista, presentando subito ricorso al Tribunale amministrativo regionale, cosa che farà pure il Wwf ma solo fra qualche giorno. Una prova di forza da parte dei singoli cittadini e degli ambientalisti che nasce anche da una scarsa fiducia nella politica, visto che le due interrogazioni parlamentari sulla filovia finora presentate, una da Vittoria D’Incecco del Pd e l’altra di Daniele Toto di Fli (entrambi deputati), sono rimaste sui tavoli ministeriali senza trovare risposta a Montecitorio.

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