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Pescara, 19/12/2025
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Data: 20/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vertice tra Monti e i centristi. Casini: il premier ha deciso. Alla riunione a palazzo Chigi anche Montezemolo e Riccardi. Fini non va: motivi di opportunità istituzionale

ROMA Mario Monti svelerà i suoi programmi per il futuro «tra sabato e domenica». Dopo una giornata, segnata dall’incontro a palazzo Chigi tra il premier, il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, il ministro Andrea Riccardi e Luca di Montezemolo, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio annuncia ufficialmente lo slittamento della conferenza stampa di fine anno del premier, nel corso della quale, «parlerà della sua agenda e della sua proposta di riforma del Paese, immagino nel fine settimana». Appare dunque certo che il Professore avrà molto da dire agli italiani, una volta sciolte le Camere, cosa che dovrebbe avvenire entro Natale. «Si difenderà anche dall'accusa di aver fatto solo una politica di rigore. È attento, ma anche cauto, visti i giudizi sulla moralità della sua candidatura che sono arrivati», rivela Riccardi, chestronca la possibile collaborazione con Berlusconi, «che non mi pare proprio montiano».
GELO CON BERLUSCONI

Sulla stessa linea Casini, che giura di «non aver voglia di prendere più neppure un caffè con Berlusconi». Quanto a Monti, avverte che «farà la sua scelta, ma è inutile tirarlo per la giacca. Noi comunque ci saremo per fare in modo che politica e società civile lavorino insieme per non compromette gli sforzi fatti dagli italiani».La strada sembra alfine tracciata. Monti non dovrebbe correre in prima persona, essendo già senatore a vita. Piuttosto, dovrebbe presentare un manifesto programmatico sul quale potranno convergere tutti coloro che tifano per l’attuale presidente del Consiglio, «purché lo sottoscrivano integralmente, ma senza esami del sangue», chiosa Riccardi. Potranno associarsi non solo partiti, ma anche movimenti, associazioni e singole personalità.Nell’incontro di ieri non è stato invece deciso se l’area montiana si presenterà unita in una sola lista elettorale anche alla Camera, oltre che al Senato, o se il Professore si ritaglierà il ruolo di federatore di più liste.
Casini però definisce «sciocchezze» la diatriba sulle modalità con cui i moderati scenderanno in campo.E, pur confermando l'intenzione di andare uniti al Senato, non si pronuncia sulla presentazione di una o più liste per la Camera dei deputati. «Decideremo in base a valutazioni tecniche», spiega, insistendo sull’assoluta adesione al progetto Monti «necessario per stabilizzare i progressi fatti in quest’anno». «Vedo molta nostalgia del passato in giro, non deve prevalere la riproposizione di vecchie e pericolose ricette», afferma.
SUMMIT A MONTECITORIO

Non si sbilancia invece sui tempi e i modi della partecipazione diretta del premier alla campagna elettorale. «Non si è parlato della sua discesa in campo- garantisce- lo farà quando riterrà opportuno. Monti rispetta le regole, aspetta lo scioglimento delle Camere. E questo per rispetto e per coerenza rispetto al mandato che ha ricevuto». Ha suscitato stupore l’assenza di Gianfranco Fini al vertice da Monti. Fatto che pareva confermare l’ostracismo nei suoi confronti. Ma, in serata, dalla presidenza della Camera si spiega che «Fini non ha partecipato all’incontro solo per motivi di opportunità istituzionale essendo impegnato nella conferenza dei Capigruppo sulla legge di stabilità». E si fa sapere che Fini ha incontrato Casini e Cesa, quindi ha parlato al telefono sia con Monti, sia con Montezemolo, «con il quale ha avuto un lungo colloquio».

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