ROMA «Monti dovrebbe sentire il dovere di scendere in campo personalmente guidando una coalizione di centro che guarda al Pd. Il presidente Napolitano l’ha voluto alla guida del governo per realizzare quel piano di risanamento del Paese per però, dopo un anno e mezzo, è stato solo pensato o progettato». Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia per tre mandati, non ha dubbi: Mario Monti deve candidarsi e dare vita a una coalizione con Bersani. «Ci si ritira solo dopo aver vinto o fallito» e il premier secondo il filosofo «fin qui è riuscito a fare poco o niente di quelle riforme che aveva promesso. Nemmeno quella elettorale. Anche se, bisogna ammetterlo, non solo per colpa sua». Dunque professore lei è per un Monti-bis? «Un Monti-bis senza alcuna base elettorale governerebbe ancora meno di quanto abbia governato il Monti-uno. La situazione nei partiti è ancora più drammatica che all’inizio del suo mandato. Però Bersani con l’attuale coalizione di centrosinistra non credo sia in grado di governare. E allora deve pensare che, se vincerà le elezioni, l’unica strada è quella di formare un governo di larghe intese con i centristi guidati da Monti. Non è uno scandalo, in Germania accade da anni». E quanto vale secondo lei in termini elettorali una lista guidata dal premier? «Vale il 20 per cento. Solo con le candidature di Casini, Fini e Montezemolo il 10 per cento in meno. Il nome del Professore troverebbe il consenso di una parte di elettorato indeciso, scontento sia del centrodestra che del centrosinistra, che altrimenti andrebbe al movimento di Beppe Grillo». E tra l’elettorato del Nord, che in questi anni ha premiato chi inneggiava alla protesta contro la pressione fiscale, come sarebbe accolta una lista Monti? «La mia è solo un’analisi politica, ma penso che alcuni dei valori portati avanti da Monti siano condivisi tra gli elettori del Nord. Dalla Toscana in su i nomi di Casini e di Fini non porterebbero da soli molti voti». E lei voterebbe la lista Monti? «Una lista di centristi non mi interessa, ma una lista con il coinvolgimento personale del premier la valuterei seriamente».