Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.353



Data: 20/12/2012
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Mozione di sfiducia a Mascia per mettere spalle al muro l’Udc. L’opposizione:«Vediamo se fanno sul serio o se vogliono le poltrone»

L’Udc mette alle strette Mascia, l’opposizione mette alle strette l’Udc con una mozione di sfiducia al sindaco e la precisa richiesta ai centristi di firmarla «per staccare la spina», dicono in coro i capigruppo di Fli, Pd, Sel, Italia dei valori e condivisa anche da Rifondazione comunista. «Lunedì scorso - spiega Pignoli - l’Udc ha compiuto un’azione forte lasciando l’aula consiliare ritirando la delegazione in Giunta e di fatto sfiduciando l’Amministrazione della quale fa parte. Ora deve dare seguito a quella prima azione sottoscrivendo la nostra mozione di sfiducia. Se non lo farà vuol dire che ha fatto tutto questo can can solo per le poltrone. Fino a prova contraria, noi non lo crediamo, visto che Dogali ha parlato più volte di dissesto finanziario e di problemi che riguardano l’amministrazione della città. Noi riteniamo che ci siano tutte le ragioni per mandare a casa chi è responsabile dell’immobilismo in cui si trova la città ». La gestione di Pescara Parcheggi è stata una seria causa di contrasto fra il sindaco e l’Unione di centro, tanto che la prima vittima della crisi aperta tre giorni fa è stato l’amministratore della società municipalizzata, Roberto Core, dimessosi dall’incarico. Vincenzo Dogali ha sempre detto che «non è tanto un problema di poltrone, - ha sottolineato il capogruppo - quelle che abbiamo sono sufficienti (presidenza del Consiglio e due assessorati), quanto di valutazioni. E non c’è dubbio che il nostro giudizio sulla politica economica e tributaria dell’Amministrazione sia negativo. Abbiamo chiesto la verifica proprio per ridare slancio a un’azione da troppo tempo ferma quando mancano appena quindici mesi alla conclusione della consiliatura». Un assist al bacio per l’opposizione che incalza: «Se la premessa è questa, la conseguenza da trarre è obbligata: sfiducia al sindaco, caduta della Giunta Mascia e ritorno alle urne». Al centro di tutto, come sempre, c’è l’Udc che con una mano accelera e chiede riforme e mentre con l’altra frena. Non a caso la chiosa di Dogali è divenuta proverbiale, quasi un manifesto politico: «L’Udc non chiude, non apre, aspetta». Aspetta anche Armando Foschi, ma qualcos’altro: «Attendiamo di vedere quante firme saprà raccogliere il congiliere di Fli, Massimiliano Pignoli, per la sua mozione di sfiducia al governo cittadino, - replica il capogruppo del Pdl - quanti saranno i consiglieri pronti a tradire il patto con i propri elettori. E attendiamo di sentire come il consigliere Fli Pignoli spiegherà il proprio atto a quei cittadini che ben conoscono la sua provenienza politica, eletto tra le fila di quella Lista Teodoro che, per cinque anni ha garantito la sopravvivenza della giunta di un sindaco travolto da un ciclone giudiziario».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it