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Pescara, 19/12/2025
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21/12/2012
Il Mattino
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La crisi del tpl - Autisti, sciopero selvaggio: è caos prima della tregua. Rivolta all’Anm, dilaga la protesta. Binari occupati dai Bros |
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Proteste su proteste, traffico in tilt, autobus dell'Anm fermi nei depositi, dipendenti dell'Eavbus all'imbocco della tangenziale a Fuorigrotta (si sono allontananti dopo l'intervento della polizia), disoccupati Bros sui binari sui binari di Gianturco con pesanti ripercussioni sul traffico ferroviario, compresa i treni ad alta velocità. È stato il caos ovunque. Altro che shopping prenatalizio. Muoversi è stato come tentare un terno al lotto. Solo chi poteva utilizzare altri mezzi, i taxi, è riuscito a spostarsi anche a fatica per le lunghe code di autoveicoli. È stata l'ennesima giornata da dimenticare. Solo in serata è scattata la tregua dopo le rassicurazioni giunte da palazzo San Giacomo. E gli autobus hanno ripreso a circolare. I primi a paralizzare tutto sono stati i dipendenti del'Anm. Il blocco è scattato ad inizio turno intorno alle 5 i mattina quando circa dieci persone hanno chiuso i depositi a Porta Cavalleggeri, a via delle Puglie e Carlo III. Paralisi totale. Uno sciopero selvaggio e senza preavviso. Una «manifestazione spontanea», ribattono dal sindacato Faisa-Cisal promotore della protesta. Di fatto i mezzi usciti sono stati circa una decina ed erano talmente pieni che alla fine sono rientrati anche per evitare la rabbia degli utenti. All'esasperazione dei dipendenti si è arrivati per la mancanza di certezze sul pagamento delle tredicesime. Già due giorni fa i mezzi dell'Anm erano usciti a singhiozzo sempre per lo stesso motivo. E le rassicurazioni fornite dall'azienda non li aveva del tutto convinti. Una frase in particolare li ha messi in allarme: «In base alle nostre informazioni le tredicesime verranno pagate entro il 21». L'azienda l'ha ribadito ma a loro non basta e fino a tarda sera hanno atteso una comunicazione certa dell'azienda sul pagamento delle spettanze. A tutti i dipendenti l'amministratore unico Renzo Brunetti ha inviato una lettera. Due pagine per spiegare «il periodo difficile» che sta vivendo l'azienda, le difficoltà di regione Campania e Comune di Napoli che si «trovano ad affrontare una emergenza finanziaria in cui, contemporaneamente devono far fronte a tagli di trasferimenti notevoli e al peso dei debiti accumulati negli anni pregressi». In questo quadro la «sopravvivenza dell'Azienda - aggiunge Brunetti è una condizione essenziale perchè cittadini ed attività economiche non subiscano conseguenze che sarebbero disastrose per tutti». E ancora: «Ogni passaggio di autobus alla fermata è un passo in più verso la normalità, ogni corsa saltata sarà un passo indietro verso il fallimento dell'azienda». Oggi si vedrà l'esito dell'invito rivolto ai dipendenti da Brunetti. Certo la situazione è incadescente e le parole del sindaco non sono state prese bene. Spiegano i segretari provinciali di Faisa-Cisal Alfonso Tricinelli e Carmine Simeone: «De Magistris ci accusa ma in realtà si è rimangiato le promesse fatte: cinque milioni di euro per la manutenzione, i fondi per le assicurazioni. Invece di pensare a liste gialle o arancioni decida se vuole davvero dare un trasporto pubblico decente alla città visto che ora l'uscita mattinale cronologico è diminuita del 60%». Riduzioni che si ripercuoto sugli utenti. I numeri forniti dal sindacato sono da brividi: 200 mezzi fermi perchè senza assicurazione, 100 guasti, solo 280 bus in strada a fronte di una forza di 650 circolanti fino a pochi mesi fa. Anm e non solo. I dipendenti dell'Eav ieri hanno visto aprirsi uno spiraglio. Il secondo acconto di competenze pari a 800 euro e relativo al saldo per il periodo novembre e dicembre e una parte di gennaio verrà accredito entro domani. Per il resto il futuro è nero. ma almeno qualcosa hanno incassato. A funzionare ieri il metrò e la Circumvesuviana e l'area flegrea con la Sepsa e la Cumana tranne la breve sospensione.
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