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Data: 21/12/2012
Testata giornalistica: Il Centro
La conferenza sul turismo finisce in rissa verbale. Albergatori contro sindaco per la mancata apertura degli impianti sul Gran Sasso Il consigliere Vittorini: «Cialente, stai uccidendo per la seconda volta la città». De Matteis: «Fermare questo sindaco Pinocchio»

L'AQUILA Le facce sbigottite e imbarazzate degli ospiti della prima conferenza sul Turismo resteranno impresse a lungo nella mente del sindaco Massimo Cialente e dell'assessore Lelio De Santis. E' di fronte a un parterre di personaggi di un certo rilievo, riuniti ieri mattina all'auditorium Sericchi della Carispaq, a Strinella 88, che gli albergatori del Gran Sasso, esasperati per la mancata riapertura degli impianti sciistici, hanno urlato la loro rabbia al sindaco, con tanto di cartelli espliciti: «Albergatori-operatori turistici, regalate una lunga vacanza a Cialente e De Santis». E ancora: «Cialente e De Santis incapaci di amministrare». Infine: «Amministratori schizzofrenici. Prima conferenza sul turismo, intanto il Gran Sasso chiude: vergogna». E' la terza stagione invernale praticamente persa per gli albergatori del Gran Sasso a causa dei ritardi nella riapertura degli impianti e l'impossibilità di sfruttare il maggior flusso di sciatori a ridosso delle festività natalizie. Gli alberghi sono vuoti, le prenotazioni sono state annullate, sulle piste non si scia perché la seggiovia "Fontari" non funziona e anche la funivia di Fonte Cerreto è chiusa. Si salverà, forse, soltanto il cenone di fine anno. L'impressione è che la tensione e l'esasperazione stiano prendendo il sopravvento, con una sempre più esplicita contrapposizione albergatori-sindaco. «Siamo stufi di questa amministrazione che promette e non mantiene, che non sa prendersi cura del suo territorio» ha detto Ada Fiordigigli, vicepresidente della "Gran Sasso 360", associazione che riunisce una dozzina di operatori «a oggi non si sa quando riaprirà la seggiovia, intanto il Natale è quasi arrivato». Un confronto a muso duro che ha visto da una parte gli albergatori, sostenuti dai consiglieri comunali Vincenzo Vittorini (L'Aquila che vogliamo), Angelo Mancini (Italia dei Valori), Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila), e dall'altra il sindaco e l'assessore al Turismo, che questa conferenza sta preparando da mesi. Tra gli uni e gli altri, gli ospiti del convegno: amministratori locali, rappresentanti dell'università, imprenditori del settore. C'erano anche l'illustratrice del bestseller Harry Potter, Serena Riglietti, e il presidente della Società geografica italiana, Franco Salvatori. Una figura non elegante quella fatta dall'amministrazione e dalla città. All'apertura dei Iavori, i "contestatori" hanno bloccato i primi interventi ritardando di mezz'ora l'inizio del convegno. Duro lo scontro tra Vittorini e il sindaco. «Hai ucciso la città una volta oltre tre anni fa» ha detto «la stai uccidendo una seconda volta con l'incapacità di gestire la crisi del Centro turistico del Gran Sasso». «Chiamo le forze dell'ordine» la risposta di Cialente. Sono volate parole grosse, e la tensione è rimasta alta per gran parte della mattinata, spostandosi, nel pomeriggio, al consiglio comunale. In sala i relatori cercavano di esporre le loro idee «per rilanciare il turismo aquilano in un'ottica regionale e nazionale». Fuori procedeva la contestazione riecheggiando anche nell'auditorium. Questa volta gli albergatori non intendono lasciare passare sotto silenzio una crisi del settore di cui reputano responsabile l'amministrazione. I contestatori hanno chiesto provocatoriamente a De Santis di «spostare la Conferenza sul turismo al giorno in cui la seggiovia riprenderà a funzionare e la stagione sciistica sarà finalmente efficiente». Una data destinata a slittare, probabilmente, a dopo le Feste.

De Matteis: «Fermare questo sindaco Pinocchio»

L’AQUILA «La lettera aperta scritta da Comola a Cialente, è grave, inquietante e merita un’attenzione che non può essere più soltanto del Consiglio comunale dell’Aquila». Lo afferma il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, commentando la lettera dell’ex Presidente del Centro Turistico del Gran Sasso Alessandro Comola, inviata al Sindaco dell’Aquila. «Le accuse lanciate da Comola» continua De Matteis «sono chiare e inequivocabili. Dice, a esempio, che Cialente interferiva nella gestione delle aziende, con interventi che l’ex Presidente definisce quantomeno ‘incongrui’, e di iniziative di contenuto diffamatorio nei suo confronti, quando solo a dicembre 2011 sembrava volesse nominarlo Vice Sindaco». Ma per De Matteis, l’aspetto più grave delle parole di Comola è quello relativo alle procedure di revisione degli impianti. «Comola» aggiunge «afferma con chiarezza che il soggetto incaricato per la revisione generale e speciale delle ‘Fontari’ è stato scelto direttamente da Cialente. Si tratta della ditta Lallini, che poi di fatto, con la sua attività, ha impedito l’apertura della stazione turistica. Come è possibile che sia stato il Sindaco a scegliere una ditta, quando si dovrebbe provvedere con una gara pubblica?». Viene inoltre da chiedersi «il perché della frase ironica con cui Comola chiude la sua lettera, quando cioè invita il Sindaco a restituire agli aquilani il municipio. Ma quella di Comola non è una nomina fiduciaria di Cialente? Oggi, con questa lettera, abbiamo un’ulteriore conferma della necessità di impedire a Cialente-Pinocchio di continuare a distruggere la nostra città».

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