I sindacati apprezzano lo sforzo della Regione di contenere i tagli al Trasporto pubblico locale, "ma - affermano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti - non possiamo cantare vittoria. Il taglio comporterà una grossa sofferenza ai lavoratori, parliamo di 50 probabili esuberi". Ieri è stata un'altra mattinata di passione coi lavoratori del Trasporto pubblico locale e i sindacati di categoria che hanno presidiato la Regione contro i tagli previsti: circa 7 milioni. E, come è accaduto il giorno precedente sul fronte della sanità, anche stavolta a Palazzo si è arrivati al confronto con una delegazione di manifestanti che è stata ricevuta dall'assessore ai Trasporti, Luigi Viventi. "Siamo riusciti a contenere in modo consistente il taglio inizialmente comunicato, passando da 7 milioni a 2 milioni e mezzo", ha annunciato l'assessore. "Abbiamo garantito comunque la sostenibilità del Tpl - ha aggiunto - ma è evidente che questa situazione comporterà una riduzione dei servizi che si aggiunge a quella già operata con l'efficientamento del 5% applicato nell'anno in corso. Riteniamo tuttavia che con la razionalizzazione in programma a partire dalla seconda metà del 2013, le penalizzazioni per l'utenza dovrebbero essere limitate". Il confronto ha toccato anche il tema della salvaguardia dei posti di lavoro. La preoccupazione riguarda 50-60 unità e l'auspicio - ha concluso Viventi - "è quello di limitare, in sintonia coi sindacati, l'impatto sui lavoratori ricorrendo a procedure concordate". Immediata la replica dei sindacati: "Non tollereremo atti unilaterali, così come non tollereremo l'equazione: tagli risorse=tagli chilometri=tagli personale". Nelle sedi provinciali "si devono aprire sin dai primi di gennaio tavoli dove approfondire quante e quali riorganizzazioni si possono mettere in campo".