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Pescara, 19/12/2025
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Data: 21/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto del 24 febbraio - Berlusconi attacca «Monti in campo? Piccolo protagonista». Il Cavaliere a Radiorai: la Chiesa ricordi quello che abbiamo fatto. Poi accusa La7 e propone a Bersani un faccia a faccia

ROMA «Rimarrei sorpreso se ci fosse una partecipazione di Monti alla campagna elettorale. Credo che non sia nel suo interesse diventare da deus ex machina un piccolo protagonista della politica, insieme ad altri piccoli protagonisti». L’attacco al professore viene nel corso dell’inarrestabile maratona mediatica di Silvio Berlusconi, che ieri era ai microfoni di Radio anch’io, da dove ha aggiunto che se il premier «fosse stato in grado di tenere insieme tutti i moderati non avrei avuto difficoltà a tirarmi indietro. Io lo avrei sostenuto. In caso contrario, se Monti diventerà protagonista della politica e non vorrà congiungere questi voti dei partitini di centro dovremo distinguerci da loro». E a questi «partitini» il Cavaliere si rivolge con una certa sufficienza: «Corteggiando Mario Monti - osserva - dimostrano sempre più come si assottiglia la loro consistenza. Di fatto sono dei supporter occulti della sinistra e quindi invito gli elettori a non disperdere il voto su questi partitini, perché a quel punto tanto vale votare direttamente la sinistra».
APPELLO OLTRETEVERE

Ma è noto che del centro così inviso al Cavaliere fa parte una consistente componente cattolica ed è alla luce di questo che sembra partire l’appello diretto Oltretevere. Premesso di essere convinto che «l’influenza della Chiesa sia assolutamente presente», l’ex presidente del Consiglio, senza mezzi termini, auspica che «si ricordi cosa abbiamo fatto per la Chiesa negli anni del mio governo e che si tenga presente cosa farebbe la sinistra se andasse al governo».
Replicando poi all’accusa di occupare da qualche giorno ogni specie di emittente radio o tv, il Cavaliere parte al contrattacco: «E’ la sinistra che, approfittando della mia lunga assenza dalla comunicazione che purtroppo ha causato la nostra discesa nei sondaggi, ha occupato con la scusa delle primarie tutte le reti televisive: una vera e propria alluvione di tre ore al giorno. Dopo questa scorpacciata tutti gli uomini della sinistra strepitano perché anch’io appaio in tv». E in questa intemerata del patron di Mediaset ce n’è in particolare per una rete, La7, «che, dalla mattina presto alla notte tardi, fa trasmissioni di approfondimento politico contro di noi». Infastidito il Cavaliere anche da un titolo di giornale che per lui riesuma la definizione di «unto dal Signore». «Io non mi sono mai dichiarato unto dal Signore», replica Berlusconi che, con una punta di vanità unisex, afferma preferire di «non essere molto unto e avere una bella pelle». Un avvertimento, infine, alla Lega che «in Lombardia ha bisogno dell’appoggio del Pdl, ma è chiaro - sottolinea il Cavaliere - che questo non potrà esserci senza un’alleanza non solo nella Regione ma anche sul piano nazionale».
LA SCISSIONE CONCORDATA

Situazione, quindi, ancora da definire in tema di alleanze, mentre prendono corpo altre formazioni nate dalle file del Pdl, come Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Guido Crosetto, che aderisce al neonato Centrodestra nazionale di Ignazio La Russa. Il movimento - spiega Crosetto - «resta nell’ambito di centrodestra e non è contro Berlusconi» ma, quanto all’alleanza con il Pdl, l’ex sottosegretario mette le mani avanti: «Vediamo cosa succederà».

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