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Pescara, 19/12/2025
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Data: 21/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Via alla campagna dei moderati «Insieme ri-Montiamo l’Italia»

Fini: il capo del governo faccia il leader della nostra coalizione Contatti con Alemanno e i ciellini. L’appello: presidente, il lavoro continua

IL CENTRO
ROMA L’esordio dell’area dei moderati è nel nome di Monti. Sul palco, nessuna gigantografia del Professore, il che è in linea con il tono non enfatico che caratterizza questa cultura politica, ma la rivendicazione delle riforme e delle scelte di governo di Monti è esplicita. Monti come futuro possibile, anzi necessario. «Ri-montiamo l’Italia» è infatti lo slogan programmatico dell’assemblea di ieri a Roma. Nella quale i leader ci sono, almeno Fini e Casini, ma seduti in mezzo alla platea, mescolati con le persone che credono nel progetto, e non prendono la parola. Un messaggio, silenzioso ma eloquente, per dire: i personalismi non abitano da queste parti e Monti è il simbolo di tutte le anime politiche che compongono quest’area. Che si contrappone, anzitutto, alla «demagogia» e al «populismo»: le due parole più, negativamente, citate nell’appuntamento di ieri.
IL PROGETTO

Ci sono i ministri, Riccardi e Catania, il vice-ministro Martone, il montezemoliano Andrea Romano, esponenti dell’Udc e di Fli, curiosi, imprenditori come Giorgio Guerrini di Confartigianato, probabile candidato dei centristi: tutti convinti che si possa lavorare insieme per il progetto della serietà e della responsabilità tracciato in questi mesi da Monti e che sarà la piattaforma programmatica dei moderati in questa campagna elettorale. Sul palco, tre pezzi di lego - uno bianco, uno verde, uno rosso - sono il simbolo del «Ri-montiamo l’Italia», scelto dal trio Galletti-Lanzillotta-Della Vedova, e sintetizzano lo spirito del nuovo polo. Resta da capire, ma manca poco alla soluzione del rebus, quale sarà il ruolo che Monti ritaglierà per se stesso. «Accetti di essere il capo della coalizione», chiede Fini.
LA QUARTA GAMBA

Montezemolo non c’è, e in mattinata a detto a Maranello: «Mi impegno in politica ma non lascio la Ferrari». I montezemoliani sia in Piemonte sia in Veneto stanno già raccogliendo le pre-firme per la gara del voto. Lo schema comune di gioco prevede una lista unica al Senato e anche alla Camera si sta lavorando a questo tipo di soluzione comune. Se così non sarà, oltre all’Udc, a Verso la Seconda Repubblica e a Fli, una quarta lista viene data in arrivo.
Sarebbe quella degli ex berlusconiani e dei ciellini (tra cui Frattini e Pisanu, oltre Mario Mauro) e ci sono trattative anche con Alemanno. Del resto Monti, in un recente colloquio, ha detto al sindaco di Roma: «Io la invito a guardare ai moderati». Che il loro campo già lo hanno preso e ieri la convention s’è conclusa con questo grido di battaglia: «Professor Monti, il lavoro continua. Nel 2013 rimontiamo l’Italia, e facciamolo insieme».

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