ROMA Pietro Ichino, giuslavorista e senatore del Pd favorevole ad una riforma radicale del mercato del lavoro, rinuncia a partecipare alle primarie parlamentari del partito. Resta aperta, almeno in teoria, la possibilità che Ichino venga inserito nel listino dei candidati scelti dal segretario. Il senatore ha spiegato che la sua decisione è causata da «alcuni difetti gravi di chiarezza che vedo nella linea seguita oggi dal vertice del Pd sulla strategia europea per uscire dalla crisi e dall'imbarazzo in cui mi troverei nel fuoco della campagna elettorale, se questa ambiguità non venisse superata». Ichino ha ribadito che in ogni caso non lascerà il Pd.
LASCIA BOCCUZZI

Nel Pd non si candida neppure Antonio Boccuzzi, l'ex operaio della Thyssen scampato al rogo che causò la morte di sette compagni di lavoro. Bocuzzi, deputato uscente, sottolinea che la sua non è una scelta polemica: «Ho cercato di trasformare il simbolo della sicurezza sul lavoro in atti concreti. Ora non rinuncio certo all’impegno politico», ha detto. Fra i candidati alle parlamentarie Pd si segnala Giorgio Gori, produttore tv, un passato a Mediaset e spin doctor di Matteo Renzi che si presenta a Bergamo.
CASO FIOM PER VENDOLA
Intanto Vendola ha selezionato 23 candidature «sicure» per Sel che andranno ad aggiungersi ai candidati eletti con le primarie del 29 e 30 dicembre. C’è anche il presidente del sindacato dei giornalisti (Fnsi), Roberto Natale della Rai; la portavoce dell'Unhcr (organismo Onu per i rifugiati) Laura Boldrini; il rettore dell'Università di Foggia, Giulio Volpe, il portavoce della comunità senegalese di Firenze, Pape Diaw; l’ex allenatore di calcio Renzo Ulivieri; la presidente del Partito dei Verdi europei, Monica Frassoni, Francesco Forgione, Celeste Costantino, Titti Di Salvo. Oltre a loro ci sarà il gruppo dirigente di Sel: Nichi Vendola, Francesco Ferrara, Sergio Boccadutri, Nicola Fratoianni, Massimiliamo Smeriglio, Gennaro Migliore, Claudio Fava, Monica Cerutti, Loredana De Petris, Grazia Francescato, Maria Luisa Boccia.
Fra i candidati anche Giorgio Airaudo, torinese, uno dei dirigenti Fiom che però in serata ha fatto sapere di «dover prima ascoltare i metalmeccanici». Sel candida anche l’operaio della Fiat di Melfi Giovanni Barozzino, uno dei tre operai licenziati e poi riassunti ma non riammessi al lavoro da Fiat.