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Data: 23/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le addizionali dell’Irpef spingono le tasse locali. Per la Cgia di Mestre la stangata colpisce i lavoratori dipendenti

ROMA Cresce il peso delle tasse locali a seguito dell'aumento delle addizionali regionali e comunali Irpef. A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato l'andamento medio delle addizionali applicate in questi ultimi anni sulle persone fisiche dai Comuni capoluogo di Provincia e dalle Regioni e, in secondo luogo, ha pesato l'aggravio fiscale di queste due imposte sui redditi di quattro diverse tipologie di lavoratori dipendenti.
LE SIMULAZIONI
I risultati ottenuti sono sconsolanti, afferma la Cgia: le nostre buste paga sono sempre più leggere. Un operaio con un reddito annuo pari a 20.000 euro, che corrisponde ad una busta paga netta di 1.240 euro al mese, l'anno prossimo si troverà una trattenuta annua di 420 euro, 14 euro aggiuntivi rispetto al 2012 e ben 95 euro in più se il confronto è realizzato con l'anno di imposta 2010. Non va meglio nemmeno ad un ipotetico impiegato con un reddito annuo di 32.000 euro, pari ad uno stipendio mensile di 1.840 euro circa. L'anno prossimo, infatti, il peso delle addizionali comunali e regionali Irpef decurterà il suo reddito annuo di ben 700 euro. Rispetto al 2012 l'incremento è di 24 euro. Se, invece, la comparazione viene eseguita sul 2010, l'aggravio aggiuntivo è di 133 euro.
Per un quadro, con un reddito annuo di 60.000 euro che si traduce in uno stipendio mensile di poco superiore ai 3.000 euro, l'anno venturo lascerà al Comune e alla Regione di residenza 1.346 euro, ovvero 52 euro in più rispetto al 2012 e ben 265 euro se la comparazione è tra il 2013 e il 2010. Un dirigente, con un reddito annuo di 150.000 euro che gli consente di portare a casa quasi 7.000 euro netti al mese, nel 2013 dovrà versare 3.447 euro di addizionali Irpef. Rispetto al 2012 l'aumento è di 169 euro. Se il confronto è fatto con il 2010, l'aggravio fiscale aggiuntivo è di 714 euro.
«L'aumento della tassazione locale è diventato ormai una costante che caratterizza la politica fiscale degli Enti locali - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - Lo Stato risparmia tagliando i trasferimenti, le Regioni e i Comuni si difendono alzando il livello delle imposte per mantenere in equilibrio i propri bilanci. Speriamo che con la nuova Legislatura si riprenda in mano il tema del federalismo fiscale, altrimenti tra Imu, Irap, Tares, e addizionali Irpef i cittadini e le imprese si troveranno a pagare sempre di più senza avere un corrispondente aumento della qualità e della quantità dei servizi offerti».
LE RECENTI MODIFICHE
Nella recente legge di stabilità sono state introdotte alcune modifiche in materia di addizionale regionale che però non intaccano sostanzialmente il quadro delle regole. Anche per il 2013 le Regioni avranno la possibilità di aggiungere al’aliquota base fissata a livello statale e pari all’1,23 per cento un ulteriore 0,5. Ma in base al decreto legislativo in materia di fisco regionale approvato nel 2011 questa percentuale è destinata a salire all’1,1 per cento nel 2014. Entro quella data dovrà essere probabilmente ridiscusso l’intero apparato legislativo ereditato dalla riforma federalista.

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