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Data: 23/12/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Impianti sul Gran Sasso Un’altra falsa partenza. Rinviato il collaudo dei tecnici dell’ Ustif bloccati dalle forti raffiche di vento La stazione sciistica resta al palo e in città continuano a infuriare le polemiche. Il neo presidente: necessario un progetto di rilancio

L’AQUILA Resta chiusa la stazione sciistica di Campo Imperatore. La raffiche di vento che ieri sferzavano il Gran Sasso a 130 chilometri all'ora hanno impedito il sopralluogo dell'Ustif alla seggiovia delle Fontari. Questa la motivazione ufficiale, confermata dal sindaco Massimo Cialente e dal direttore degli impianti Dino Pignatelli. I tecnici dell'ufficio speciale del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture sono saliti ieri mattina a Campo Imperatore, hanno tentato di effettuare i nuovi controlli sull'impianto di risalita, dopo la bocciatura della scorsa settimana, ma una forte bufera di vento ha rispedito tutti a casa. Secondo il sindaco, un ulteriore collaudo potrebbe essere tentato già questa mattina. Di parere diverso il direttore Pignatelli, che annuncia il prossimo controllo per il 27 o al massimo il 28 dicembre. Con tutta probabilità, dunque, la stazione sciistica aquilana non aprirà neanche per Natale. Una notizia che ha fatto velocemente il giro della città, scatenando nuove polemiche e commenti al vetriolo, soprattutto sul web. E c'è anche chi parla di "ennesimi problemi tecnici" riscontrati dai tecnici dell'Ustif alla vecchia seggiovia delle Fontari. Una circostanza smentita dal direttore Pignatelli, che si appella a quanto scritto nei verbali del sopralluogo. Quello che è certo, è che si tratta di una scena già vista: anche l'anno scorso la stagione bianca sul Gran Sasso partì con notevole ritardo, quella volta per gli interventi di straordinaria manutenzione alla funivia di Fonte Cerreto. La seggiovia delle Fontari è un impianto ormai obsoleto e va cambiato, come confermato sia da Cialente che dal neo-presidente del Centro turistico del Gran Sasso Umberto Beomonte Zobel: In Italia ne esiste solo un'altra della stessa tipologia, già dismessa, e anche reperire i pezzi di ricambio è un'impresa. Nel primo sopralluogo dopo i lavori di manutenzione ventennale, il 15 dicembre, l’'Ustif non ha dato il via libera a causa dei problemi riscontrati all'anemometro e al pressostato. Tutto sarebbe stato risolto nel giro di qualche giorno, a detta del sindaco Cialente, che ieri aspettava fiducioso l'esito del controllo ministeriale. «Purtroppo le raffiche di vento a 130 chilometri orari», ha commentato deluso il primo cittadino, «hanno impedito il collaudo. Adesso ci si mette anche il tempo». Cialente solo qualche giorno fa ha rimosso il presidente del Ctgs Alessandro Comola e lo ha sostituito con Boemonte Zobel, nominando nel consiglio di amministrazione, oltre al confermato Nunzio Buzzi, anche il dirigente comunale Mario Di Gregorio. Lo slittamento della riapertura delle piste di Campo Imperatore, programmata quest'anno per il 13 dicembre, ha mandato su tutte le furie gli operatori turistici, che hanno chiesto le dimissioni del sindaco e annunciato un'azione legale contro il Comune, tramite una class action.

Il neo presidente: necessario un progetto di rilancio

L’AQUILA Il 27 dicembre l'assemblea dei soci del Centro turistico del Gran Sasso, convocata dai revisori dei conti, raccoglierà le indicazioni del sindaco Massimo Cialente e ratificherà la nomina del nuovo presidente Umberto Beomonte Zobel, che subentra all'avvocato genovese Alessandro Comola. Beomonte Zobel, aquilano, classe 1956, esperto nei settori petrolchimico e farmaceutico, consulente di organizzazione aziendale, traghetterà l'azienda fino al prossimo mese di aprile, quando scadrà l'attuale consiglio di amministrazione. Presidente Beomonte Zobel, il suo è un incarico pesante. Si è già messo al lavoro? «Mi sono trovato subito ad affrontare il problema della riapertura della stazione di Campo Imperatore, che è l'obiettivo prioritario. Purtroppo si è arrivati con notevole ritardo, nel mese di novembre, a programmare l'intervento di revisione e i nostri operai e la ditta specializzata hanno lavorato in condizioni meteorologiche proibitive e tra mille difficoltà per reperire i pezzi da sostituire. Non voglio fare polemiche, ma devo dire che c'è stata una gestione deficitaria, all'interno dell'azienda, caratterizzata, nell'ultimo anno, da una situazione di quasi immobilismo. L'ultimo Cda si è riunito lo scorso luglio, poi il sindaco si è dovuto imporre, il 25 settembre, per mandare avanti i lavori. Il tutto a causa di scavalchi di competenze, doppi mandati a diversi soggetti, prese di posizione molto rigide. Ora speriamo di respirare un clima diverso». Il Ctgs naviga in cattive acque, c'è un debito di quasi 8 milioni di euro, e da tempo si parla di privatizzazione. Quali saranno le sue prossime mosse? «Devo mettere mano sia al piano di investimenti che al piano industriale. A breve produrrò una bozza di piano industriale per arrivare al ripianamento del debito, con l'ingresso del nuovo socio, che dovrebbe essere Invitalia. Ma dobbiamo avere un piano reale, propositivo e fattibile. Vanno ridotti i costi sia del personale che delle strutture. Non solo tagli, ma parallelamente un progetto di rilancio, che non può prescindere dal favorire anche il turismo estivo sul Gran Sasso. Va recuperato il patrimonio edilizio del Ctgs. La seggiovia delle Fontari sarà completamente sostituita entro il 2013 e sono previste nuove opere, dal collegamento con Montecristo alla nuova seggiovia dalla Scindarella fino a Vallefredda». Il personale del Ctgs è a rischio? «Per ottimizzare la gestione va alleggerita la pianta organica. Dei 35 dipendenti, tre sono già passati alla Gran Sasso Acque, qualcuno andrà all'Ama, in 10-15 verranno reimpiegati al Progetto Case».

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