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Data: 24/12/2012
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il pasticcio Filovia - Senza Via il risarcimento corre sul Filò. Secondo il presidente della Gtm la Balfour Beatty potrebbe agire contro il Comitato regionale

Ma se la sanatoria dovesse essere invece concessa partirebbero i ricorsi al Tar

La Balfour Beatty potrebbe chiedere i danni al comitato regionale Via nel caso in cui dovesse essere bocciata la Valutazione d'impatto ambientale in sanatoria. L'ipotesi è stata avanzata dal presidente della Gtm Michele Russo in un'intervista al Tg3 Abruzzo subito dopo che lo stesso comitato aveva chiesto alla Gestione trasporti metropolitani (stazione appaltante) di produrre lo screening per la procedura di Via, documentazione ritenuta indispensabile dalla Commissione europea alla quale l'organismo della Regione ha dovuto uniformarsi. Nella dichiarazione televisiva, Russo ha affermato che l'eventuale "no" del comitato avrebbe l'effetto di bloccare sine die i lavori della filovia (peraltro sospesi dal 24 ottobre) e aprirebbe la strada a una rivalsa da parte della Balfour Beatty, ditta appaltatrice. Il comitato regionale, nella riunione del 18 dicembre, ha dato 45 giorni di tempo alla Gtm per presentare le carte, nel frattempo i comitati cittadini e il Wwf hanno annunciato l'immediato ricorso al Tar se, come sembra scontato, quella che la Gtm produrrà sarà una Via in sanatoria che è propedeutica e non succedanea alla realizzazione dei lavori e che non è prevista né dalla legge italiana né da quella comunitaria. La mossa di Russo è perlomeno originale: il numero uno di un'azienda pubblica di proprietà della Regione si rivolge ai componenti di un organismo della Regione (il comitato Via, appunto) per avvertirli del rischio che corrono se il progetto si blocca definitivamente e il privato decide di chiedere il risarcimento. Se rischio c'è, sarebbe stato più logico che fosse stata la stessa Balfour Beatty a uscire allo scoperto nel caso in cui si sentisse danneggiata, invece lo ha fatto un dirigente apicale nominato dalla Regione. Consiglio bonario o un modo di prospettare un quadro futuro, prevedibile o probabile? Di certo è singolare che dalla stessa Regione, e soprattutto dall'assessorato ai Trasporti nessuno sia più intervenuto sul caso-filovia, alla luce anche degli stop and go al cantiere causati dal verdetto della Commissione europea e dalle successive richieste del comitato Via. Forse proprio il silenzio prolungato, e imbarazzato, del settore Trasporti ha "costretto" Russo a intervenire in prima persona per difendere un progetto nato fra i pasticci nel lontano 2008 e mai sanato nelle gestioni successive. In un caso divenuto sempre più spinoso e complicato, la solitudine del presidente della Gtm appare tanto più evidente quanto più continua il silenzio dei responsabili politico e tecnico dei Trasporti: sull'argomento non si sono pronunciati da tempo immemorabile né l'assessore Giandonato Morra né la direttrice Carla Mannetti. Una patata bollente che la Regione sembra aver lasciato completamente nelle mani di Russo dopo averlo confermato per il secondo mandato triennale (fino al luglio 2015) proprio mentre la Procura indagava il presidente per truffa aggravata, frode nelle forniture pubbliche e falso insieme ai dirigenti delle ditte costruttrici Balfour Beatty e Vossloh Kiepe.

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