Insulti a Fini: ho sognato che stava nelle fogne. La replica
del presidente della Camera: sempre meglio del bordello
IL CENTRODESTRA
ROMA Quando arriva nello studio dell’Arena, a RaiUno, il suo doppiopetto blu quasi non riesce a contenere la sua rabbia e la voglia di rispondere colpo su colpo a Monti, senza troppe mediazioni, senza troppe domande, con la furia che il Cavaliere sfodera quando si vede toccato nel vivo. Ma la trasmissione di Giletti non è come lo studio di villa Gernetto, quando Berlusconi senza contraddittorio potè sfogare la sua indignazione per la condanna appena ricevuta nel processo Mediatrade.
LA BARZELLETTA
Stavolta, l’ex premier ha appena finito di vedere Monti a In mezz’ora di Lucia Annunziata, ha ancora nelle orecchie le «offese», le «malignità», le «bugie» che ha ricevuto e nella pioggia di contrattacchi che subito fa partire - tra un mene vado e un me ne resto - svetta questo: «Stanotte ho avuto un incubo. Monti premier, Ingroia ministro della Giustizia, Di Pietro ministro della Cultura, Fini nelle fogne e la Bindi non le dico dove». Scoppia a ridere da solo. E pochi minuti dopo l’ex ministro della Camera, reagisce così, con un tweet: «Preferisco essere un incubo notturno di Berlusconi che un suo complice nel trattare l'Italia come un bottino da spartire o un bordello».
Il Berlusconi furioso pensava di stare tranquillo nello studio di Giletti. Era convinto che davanti a non domande si sarebbe calmato e avrebbe abbattuto agilmente il suo sfidante a distanza, cioè il Professore. Invece ha minacciato più volte di andarsene in polemica con il conduttore (subito sui social network è nato l’hashtag #menevado), è restato e lo show in cui ha detto di aver fatto più riforme dei 57 governi che lo hanno preceduto - ai suoi fedelissimi è piaciuto assai.
LA CONGIURA
«Da Berlusconi su RaiUno - annuncia Daniele Capezzone, portavoce del Pdl - è venuta una positiva scossa politica e di comunicazione, paragonabile a quella che Berlusconi realizzò a Vicenza nel 2006, aprendo la strada alla rimonta». Grazie a quel cartellone contenente le riforme fatte dai suoi governi, che espone in studio? «Contro di me - spiega - c'è stata una congiura politico-mediatico-finanziaria e a questo complotto ha partecipato anche il Corriere della sera». Ma prima di andare all’Arena, tra Tgcom 24 e altre esternazioni, il Cavaliere ha impallinato così i suoi avversari: «Bersani? Un vecchio boiardo comunista. Grillo? Una scimmia». Casini e Fini «sono i peggiori traditori». «Travaglio è simpatico e infatti andrò nella trasmissione sua e di Santoro». La Merkel è una sciagura. Monti «ha portato il Paese nel baratro». «Non votate i piccoli partiti».