Oggi è il giorno della verità per il Gran Sasso con una nuova visita dei tecnici dell’Ustif all’impianto delle Fontari. Non cala intanto il malcontento degli operatori che ieri hanno protestato a Fonte Cerreto con striscioni polemici nei confronti del sindaco e del management del Centro turistico. Gli stessi operatori si preparano ad ulteriori azioni di protesta se i ritardi dovessero protrarsi. Sul piede di guerra anche l’ex presidente. Alessandro Comola, che minaccia azioni legali contro l’amministrazione comunale in virtù del fatto che l’assemblea del 18 dicembre sarebbe stata eseguita «in palese violazione delle disposizioni codicistiche e statutarie, ciò con riserva d’ogni ulteriore azione» scrive Comola che invoca una nuova riunione dell’assemblea. «Ciò posto, sottolineando la necessità di procedere ad una nuova convocazione, ove necessaria, che rispetti i tempi e le modalità di legge, invito a ponderare i profili di responsabilità personale e le conseguenze pregiudizievoli che deriverebbero al Ctgs da una improvvida e poco meditata scelta gestionale. Chiedo pertanto al socio di avere indicazione meglio ponderata sull’ordine del giorno della ritualmente convocanda assemblea, da portare all’attenzione del Cda, che andrò a convocare, ad horas, non appena avuta, in tal senso, idonea comunicazione dal socio stesso. Ciò al fine del rispetto della legge e del miglior interesse del Ctgs». Inoltre sui lavori delle Fontari eseguiti dalla ditta Sacmif Comola chiede una relazione tecnica nella quale «si vorranno indicare le ragioni del ritardo intervenuto nella consegna dei lavori, prevista al 30 novembre, evidenziando gli scostamenti sui tempi in base al cronoprogramma dei lavori stessi predisposto dal direttore dei lavori d’intesa con l’impresa aggiudicataria». L’assessore De Santis ha detto che forse si aprirà il 28.