In aumento le ore di cassa integrazione edilizia in affanno
Il neo segretario della Cgil Teramo, Alberto Di Dario, rispolvera il vecchio adagio gramsciano sul pessimismo della ragione, da contrapporre all’ottimismo della volontà, per fotografare la critica situazione economica ed occupazionale del Teramano. «Ci vorranno 10 anni perché si torni come prima» dichiara subito, esortando le istituzioni politiche perché intervengano immediatamente. La prima uscita del segretario è incentrata sullo snodo precari e sulla riforma Fornero nelle cui more «tante aziende stanno proponendo di trasformare il contratto di lavoro già precario in uno parasubordinato». E la manifestazione che si terrà domani, in Piazza Martiri, servirà ad informare i giovani sulla riforma Fornero. Sul versante occupazione il Teramano soffre terribilmente: in Abruzzo nel 2012 sono stati 18.521 i lavoratori che hanno fatto ricorso al trattamento di disoccupazione, di cui 5.300 a Teramo (erano 4.391 nel 2011). Aumentano i lavoratori in mobilità, diminuiscono le ore di cassa integrazione ordinaria (Cigo) mentre aumentano quelle straordinarie (Cigs), anticamera del licenziamento, che passano dalle 3.498.120 del 2011 alle 5.065.455 di quest’anno, con un aumento del 145%, il più rilevante in regione. I settori più colpiti: edilizia, artigianato e commercio. Secondo la Cgil, gli ordinativi interni sono in calo del 10,6% rispetto al trimestre dell’anno precedente. Infine, il saldo negativo tra aziende iscritte e chiuse è di 385 nel primo semestre di quest’anno. Il settore più colpito, manco a dirlo, è quello delle costruzioni (-192). Se la cava l’agroalimentare.
Maurizio Di Biagio