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Pescara, 19/12/2025
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Data: 03/01/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Conducenti taxi extraurbani nasce il consorzio Mille Miglia. Trentasette soci, tutti pescaresi e chietini ad eccezione del presidente D’Amore che è marsicano «Se i Comuni non ci rilasceranno le licenze perché saturi, chiederemo le verifiche di quelle esistenti»

PESCARA Nasce a Pescara il consorzio Mille Miglia. Trentacinque soci, oltre al presidente Gianni D’Amore e al vice Massimo D’Aloisio: tutti professionisti nel settore dei cosiddetti taxi extraurbani. Per intenderci, quelli contraddistinti dalla sigla Ncc (Noleggio con conducente). Ad eccezione di D’Amore, marsicano doc, i soci sono pescaresi e chietini animati dall’intenzione di avviare l’attività nelle loro province. E qui comincia il bello. «Manderemo i nostri soci, che hanno i requisiti di legge per l’attività, a chiedere le licenze ai vari Comuni. Se non le otterremo perché già assegnate, pretenderemo pubblicamente delle verifiche», annuncia il presidente D’Amore con piglio polemico. «Intendo verifiche circostanziate. Ad esempio, i documenti comprovanti i reali itinerari dei taxi e i tempi di percorrenza». Queste parole riportano alle cronache di pochi giorni fa, quando il sindaco di Turrivalignani, Roberto Di Cecco, è finito agli arresti domiciliari perché, secondo l’accusa, avrebbe rilasciato autorizzazioni per taxi extraurbani dietro compenso da parte di conducenti romani. Agli arresti sono stati posti anche cinque titolari di noleggi. La normativa vuole che i taxi vengano messi a dimora nei comuni dove ottengono le licenze d’esercizio. Un esempio: un dirigente d’azienda chiede il mezzo per recarsi a Roma; l’autista lo accompagna e dopo il viaggio torna con il taxi nella località abruzzese di partenza. In tanti casi, invece, il viaggio è da Roma su Roma perché i tassisti della capitale hanno fatto incetta di licenze in Abruzzo (e in altre regioni limitrofe). Quindi, la legge viene elusa. Per ottenere le licenze, dato che nella capitale non è più possibile, i noleggiatori romani vengono spesso in Abruzzo. «Mi auguro che le cose procedano per il verso giusto», continua D’Amore, «ma se ci sarà da far baccano non ci tireremo indietro. Qualcuno di noi ha già dimostrato di essere particolarmente determinato a far valere le proprie ragioni». E’ il caso del vice presidente D’Aloisio, che ha avviato un’azione penale contro un Comune del Pescarese perché, all’atto di richiesta della licenza, ha scoperto che l’amministrazione ne aveva già assegnate diverse e che non poteva andare oltre. «Ma a chi sono state date realmente?», si interroga D’Aloisio. «Com’è possibile che in un centro piccolo, peraltro dell’entroterra, ci siano tanti Ncc? Noi siamo legati al territorio e abbiamo la legge dalla nostra parte». La vicenda di Tuttivalignani, sempre secondo l’accusa, è caratterizzata da corpose dazioni di denaro, da parte dei noleggiatori, tutti operativi a Roma. Il sindaco avrebbe incassato da 2 mila a 10 mila euro ad autorizzazione.

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