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Pescara, 19/12/2025
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03/01/2013
Il Centro
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Primarie Pd, la vittoria degli anti-Monti. Da Fassina a Damiano, bene la sinistra. Ma nelle liste spunta anche qualche nome imbarazzante |
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Fra i veterani le più anziane sono Barbara Pollastrini e Rosy Bindi. Tra le più giovani votate da segnalare Cecilia Ventricelli, 26 anni, Magda Culotta, 27, e Chiara Boaretto, 26. Sono una quarantina le donne che hanno prenotato un scranno parlamentare nelle file del Pd, più di un terzo del totale. La maggioranza ha tra i trenta e i quaranta anni ma non è la sola rivelazione delle primarie del partito democratico. Le urne hanno premiato quasi tutti gli esponenti «laburisti» ovvero i dirigenti del Pd che per un verso o per l’altro sono stati i più critici con il governo Monti nell’ultimo anno. Vale per il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina che a Roma ha sbaragliato tutti i concorrenti con più di 11mila preferenze e per l’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il più votato a Torino. Nelle urne sono stati premiati uomini e donne di apparato e di fede bersaniana e esponenti della società civile che sono riusciti a imporsi anche su candidati eccellenti. A sorpresa sono stati bocciati il segretario Pd dell’Umbria, Lambero Bottini e quello di Modena, Davide Baruffi. Entrambi hanno rassegnato le dimissioni. Matteo Renzi che pure nelle primarie contro Bersani aveva conquistato il 40% dei voti ha conquistato solo una cinquantina di candidati tra eletti alle primarie e lista bloccata. Il sindaco di Firenze non ha stravinto neanche nelle regioni dove avevano premiato contro il segretario come Toscana e Umbria. E non sono andati troppo forte neanche i democrat che fanno capo a Dario Franceschini e agli ex popolari. Persino nella capitale, dove storicamente l’area è forte. A Roma qualcuno ha ipotizzato uno scambio di favori in vista delle future elezioni per il sindaco, poltrona per la quale sarebbe in corsa Enrico Gasbarra. In ogni caso il futuro gruppo parlamentare democratico sarà completamente rinnovato. Il 90% dei circa 950 nomi che saranno messi in lista tra Camera e Senato è stato deciso dalle primarie del 29 e 30 dicembre ma solo un quarto di loro avrà una collazione sicura. Pier Luigi Bersani sceglierà altri 90 candidati che saranno certamente eletti. A questi andranno aggiunti i 47 capolista, alcuni dei quali saranno scelti tra i più votati alle primarie. In totale saranno 120 i candidati nominati senza passaggio alle primarie. Tra i big ci saranno Enricio Letta, Andrea Orlando, Dario Franceschini e Piero Grasso. Per tutti gli altri resteranno come minino 200 seggi. Alle ultime elezioni la pattuglia parlamentare Pd contava 310 tra senatori e deputati. Ma il Pd è dato vincente da tutti i sondaggi e il suo peso parlamentare è destinato a crescere. Molti anche tra gli uomini gli under quaranta. Due per tutti l’ex rottamatore Pippo Civati in Lombardia e il renziano Matteo Richetti in Emilia Romagna. Nella pattuglia dei veterani le più anziane sono Barbara Pollastrini e Rosy Bindi. Tra le più giovani votate da segnalare Cecilia Ventricelli, 26 anni, Magda Culotta 27 e Chiara Boaretto, 26. Qualche imbarazzo per il successo nelle urne di alcuni personaggi discutibili. E’ il caso di Vladimiro Crisafulli, già deputato e senatore, il cui caso è stato archiviato dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta sul boss mafioso Raffalele Bevilacqua. Attualmente è rinviato a giudizio per abuso d’ufficio. La questione non ha preoccupato i suoi concittadini di Enna che lo hanno scelto con 6.348 preferenze. Anche in Lombardia qualche imbarazzo c’è per la situazione di Bruna Brambilla ex assessore della giunta Penati, coinvolta in intercettazioni ambigue.
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