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Data: 04/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tasse in aumento per 14,7 miliardi, 585 euro a famiglia

ROMA Tares, Iva, Imu, Irpef. Un cocktail di sigle, alcune già note, altre di fresca introduzione, che comunque le si leggano stanno a significare soltanto tasse. Nel caso specifico, un aumento della pressione fiscale che andrà ad aggravare i già deficitari bilanci familiari. Il 2013 si annuncia ancora un anno record. I conti li ha già fatti la Cgia (l’associazione artigiani delle piccole imprese) di Mestre: si pagheranno 14,7 miliardi in più che per ciascuna famiglia si tradurranno in un nuovo salasso di 585 euro. Il carico fiscale si attesterà al 45,1% del prodotto interno lordo, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni elaborate dal governo nel Documento di Economia e Finanza nel settembre scorso.
I CALCOLI
Una escalation che sarà la sommatoria di alcune rilevanti voci: introduzione della Tares, aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, ritocco in alto dell’Imu sui capannoni, incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale. Il tutto, appunto, per un innalzamento di tasse e contributi di 14,7 miliardi rispetto allo scorso anno.
Spiega il presidente della Cgia, Giuseppe Bortolussi: «Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i figli a carico, la pressione fiscale si attesterà, secondo le previsioni redatte qualche giorno fa dal Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%. Ben 0,4% in più rispetto al dato registrato nel 2012. Una vera e propria stangata. Solo nel 2014 invertiremo la tendenza, ritornando ad una pressione leggermente al di sotto del 45%».
Evidentemente - sottolinea l’associazione veneta - un carico tanto elevato di tassazione non può costituire una condizione favorevole per riagganciare la ripresa economica. «Con l’Imu - ricorda Bortolussi - l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi di euro in più rispetto alle previsioni: si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’aliquota Iva del 21% previsto per luglio. Se si riuscirà ad agire più incisivamente sul taglio della spesa improduttiva, ci saranno più risorse per alleggerire il peso sulle famiglie. E’ questa una condizione necessaria per lasciare più soldi in tasca agli italiani e far ripartire i consumi». Per gli imprenditori sarà un inizio d’anno zeppo di scadenze. Solo a gennaio ne sono previste 15, mentre a febbraio ne sono in calendario 16.
Come se non bastasse, per quasi un milione e mezzo (1.400.000 per l’esattezza) di automobilisti italiani è in arrivo anche un altro «prelievo» sotto forma di aumento dei premi assicurativi. Lo si rileva da una analisi su oltre 500.000 preventivi effettuati negli ultimi trenta giorni da Facile.it, sito leader nella comparazione di polizze Rc auto. Ad affrontare i maggiori esborsi saranno coloro che, avendo causato un incidente con colpa nel corso dell’ultimo anno, saranno costretti a pagare un premio assicurativo più alto.
L’AUTO
Dall’analisi condotta da Facile.it emerge che dove le assicurazioni hanno costi più contenuti e il cambio di classe spaventa meno, viene denunciato più spesso il sinistro. Ecco spiegato il motivo per cui la Toscana, per il quarto anno consecutivo, è in testa alla classifica con il 5,4% di automobilisti che ha dichiarato di aver causato un incidente nel 2012. A seguire il Lazio (4,76%), la Sicilia (4,69%) e la Sardegna (4,63%). Tutte attorno al 3,5% le denunce in Calabria, Campania e Puglia.

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