TERAMO «La provincia di Teramo ha diritto a due parlamentari». Lo sostengono dodici sindaci teramani del Pd, secondo i quali, oltre a Tommaso Ginoble, vincitore delle primarie di fine anno, un posto utile all'elezione nelle liste del partito andrebbe assegnato anche a Renzo Di Sabatino. «Risulta evidente senza ombra di dubbio che in base al regolamento», affermano, «il secondo classificato di Teramo va inserito prima del secondo classificato della provincia dell'Aquila». I primi cittadini di Bellante, Mosciano, Giulianova, Controguerra, Montorio, Castellalto, Isola del Gran Sasso, Crognaleto, Torano, Pineto, Alba Adriatica, Pietracamela e Tossicia non hanno dubbi. «Premesso che le primarie sono diventare elemento costitutivo e qualificante del Pd, che la forza espansiva del partito si basa sulla loro credibilità sia per la mobilitazione dei militanti sia per la partecipazione degli elettori e che la credibilità si fonda sulla certezza delle regole», affermano, «il regolamento, approvato dalla direzione del Pd con l'impegno a non farsi condizionare da esigenze di ripescaggio, ha sancito con certezza l'ordine delle candidature e la rappresentanza che ovviamente vale anche per l'Abruzzo». L'effetto, secondo i sindaci, non può essere che quello indicato, con l'elezione al parlamento di un secondo teramano. «Qualsiasi decisione in contrasto con questa palmare regola», concludono i primi cittadini, «costituirebbe pertanto un gravissimo vulnus con grave perdita delle primarie nel loro complesso».