«Sa di vecchio da lontano ed è molto al di sotto delle aspettative». Ad Angelino Alfano, segretario di un Pdl in perenne rivoluzione interna, l’annuncio fatto ieri da Monti sulla composizione della coalizione non ha fatto «nè caldo nè freddo».
Non le piace nemmeno il simbolo?
«E’ tutto molto, molto al di sotto delle aspettative. La lista Monti mi sembra un restyling di ”Italia Futura” e nulla più. Fuori ci sono Casini e Fini, esponenti politici di lungo corso. In tutto non c’è nè la novità nè la forza per poter realmente battere la sinistra. D’altra parte i sondaggi parlano chiaro, è una coalizione che raccoglie pochi consensi e che è nata solo per fare da stampella alla sinistra».
Se così stanno le cose perché voi e il Pdl attaccate Monti ogni giorno?
«Veramente è l’esatto contrario. E’ Monti che ha concentrato il suo fuoco su coloro che lo hanno sostenuto in questi mesi. Il nostro avversario resta però la sinistra incapace, specie in questo momento difficile, di affrontare i problemi del Paese».
Più pentiti o più delusi di aver appoggiato il governo Monti?
«Sicuramente delusi perché le cose dovevano andare meglio e invece sono andate peggio. Ora ai dati dell’economia che peggiorano, si sommano quelli della sicurezza sociale con un aumento enorme di furti e rapine».
Non temete di rimanere isolati?
«Noi pensiamo di vincere e comunque un’area politica che avrà il consenso che raccoglieremo noi, non potrà essere isolata».
Magari lo sarete in Europa
«Guardi che noi siamo degli europeisti convinti. Pensiamo però che essere europeisti non vuol dire dire sempre sì, ma difendere gli interessi del Paese anche di fronte a grandi stati. L’interesse dell’Europa va sposato con la tutela dell’interesse nazionale che non può essere sempre messo in secondo piano. Altri Paesi, in questi mesi, si sono comportati ben diversamente da noi tutelando pesantemente i propri interessi e non è possibile che per acquisire il favore di un leader europeo, metta sotto i piedi l’interesse nazionale».
Scusi, ma voi con Monti sareste andati a fare la quarta gamba, se vi avessero accolti
«In quel caso avremmo fatto la prima, non la quarta. L’obiettivo di Berlusconi è sempre stato quello di federare i moderati e sarebbe stato opportuno farlo anche stavolta. Invece Monti ha voluto perdere questa occasione e quindi saremo costretti a vincere da soli. La differenza tra noi e loro è che noi vogliamo battere la sinistra e loro vogliono aiutarla a governare».
Insieme a qualcuno, come Frattini e Pisanu, che prima stava nel Pdl e che ora ha sbattuto la porta
«Casi individuali, nulla più. Era stato pronosticato uno sfaldamento del Pdl che non c’è stato. Ci sono stati sparuti casi di uscita dal Pdl peraltro verificatisi peraltro mesi e mesi prima».
Avete fatto l’accordo con la Lega?
«Lo stiamo perfezionando ed è questione di dettagli. Soo convinto che prestissimo vedrà la luce».
Ma Berlusconi dovrà farsi da parte?
«Sarà ancora il nostro candidato premier. Da questo punto il Pdl non si sposta. E’ il capo della coalizione ed è quindi che sia il nostro candidato premier».
Allora avete dovuto cedere alla Lega sul programma e sul fatto che le tasse pagate dal Nord, resteranno al Nord
«Avremo con la Lega un programma comune che tenga conto del fatto che il Pdl è un grande partito nazionale che deve saper contemperare le esigenze del Nord con quelle del Sud. L’accordo non penalizzerà una parte del territorio. Nel nostro schieramento vi sono delle consolidate forze territoriali al Nord, come la Lega, e vi sono delle nascenti forze territoriali al Sud. Il compito del Popolo della Libertà, che è un grande partito nazionale, è di tenere entrambe le forze dentro la stessa coalizione, con lo scopo di governare l'Italia, battendo la sinistra».
Quindi con quante liste vi presenterete alle elezioni?
«Riteniamo di poter correre con una coalizione di 4 o 5».
Il Pd ha fatto le primarie, Monti ha messo regole severe per le candidature. Voi che fate?
«A giorni vareremo dei criteri per la scelta dei candidati in modo da preservare le migliori esperienze parlamentari e al tempo stesso dare spazio a novità. Partiamo però dal presupposto che noi siamo il partito che ha meno il problema dei giovani perché nelle ultime due legislature abbiamo già cambiato molto. Basti vedere l’età dei nostri ministri».
Nel Lazio sosterrete la candidatura di Storace?
«Ne stiamo discutendo e a giorni diremo la nostra valutando tutte le possibilità. Storace è persona che sicuramente merita di essere considerato, ma una scelta definitiva la prenderemo a giorni».
Due cose che pensate di fare se vincete le elezioni, oltre al taglio dell’Imu già annunciato
«Sgravi fiscali alle imprese che assumono e Iva per cassa e rendere possibili compensare crediti e debiti che un’impresa o un cittadino ha con lo Stato».