PESCARA Giovanni Legnini capolista alla Camera, Stefania Pezzopane numero uno al Senato seguita da Franco Marini come espressione della direzione nazionale. Mentre per Giovanni Lolli la prospettiva è quella di partire come numero sette alla Camera o al numero quattro in Senato: due «posizioni» rischiose ma anche sufficientemente accreditate per poter aspirare a un posto in Parlamento. Sono le risultanze del summit che c’è stato ieri mattina a Roma, in linea con quanto anticipato ieri su queste colonne: una riunione complessa a cui ha partecipato il segretario regionale Silvio Paolucci dopo l’assemblea regionale di venerdì.
Non era un incontro semplice perchè proprio venerdì c’era stato un cambio di programma non da poco (da due a quattro nomi bloccati in quota nazionale per Camera e Senato) e il vento sembrava tirare verso una direzione poco coerente con i risultati delle primarie per cui i capilista non sarebbero stati automaticamente promossi in base alle urne dei democrat locali. Invece no, si è riusciti a salvare un’apparenza in cui Legnini e Pezzopane hanno conservato l’onore di essere in testa ai rispettivi gruppi mentre Marini ha accettato il passo indietro. «L’ho fatto di buon grado, bisognava rispettare l’indicazione delle primarie» ha detto il grande vecchio del Pd abruzzese. Non è stato semplice anche perchè Paolucci nel confronto ha affrontato il trio Franceschini-Letta-Migliavacca presentando le istanze della partecipazione popolare degli iscritti abruzzesi. Quindi, in sintesi ecco l’ordine delle liste. Camera: Legnini, Castricone, Ginoble, un nome indicato da Roma, Amato, D’Incecco, Lolli, Pollutri, Ferri e via fino a quattordici. Senato: capolista Pezzopane, Marini, un altro nome romano, Di Sabatino, Fusilli e via fino a sette. Considerato che il centrosinistra è dato per favorito, il Pd dovrebbe conquistare sei o sette seggi alla Camera e tre o quattro al Senato. Incertezza sui nomi bloccati: dopo quello dell’ex ministro Barca, nelle ultime ore è rimbalzato anche quello di Anna Paola Concia, avezzanese eletta nell’ultima legislatura in Puglia. Ma non è detta l’ultima parola.