Democrat contro l’aumento del prelievo sui consumi e le tasse sulla prima casaDal Pdl no al redditometro, via Equitalia
e cancellare subito il tributo sugli immobili
ROMA Le parole di Monti confermano che il fisco sarà uno dei temi principali della campagna elettorale. Ma come si muovono sulla questione i tre principali partiti? Ecco un quadro della situazione.
SULL’IVA LINEA DURA DEMOCRAT
La posizione del Pd sull’Iva è molto dura. Il partito di Bersani ritiene che in una fase di crisi l’aumento dell’aliquota avrebbe un effetto regressivo sui consumi penalizzando soprattutto le fasce più popolari. In caso di vittoria elettorale, compatibilmente con il bilancio, si punta a congelare l’operazione. Sull’Imu, è stata messa a punto una proposta che prevede l’abolizione del prelievo sulla prima casa sugli immobili di valore inferiore a 1,2 milioni di euro. La copertura sarebbe assicurata da un inasprimento della tassazione superiore a quel tetto. Si ipotizza anche la cancellazione dell’imposta sui beni strumentali delle piccole imprese. In merito all’Irpef, l’idea è quella di riorganizzare il sistema delle aliquote e delle detrazioni per accentuare la filosofia progressiva del prelievo e sostenere i contribuenti meno abbienti. In questo senso, l’obiettivo del Pd è ridurre l’ultima aliquota dal 23 al 20%.
PDL: VIA L’IMU PRIMA CASA
Al centro della proposta fiscale del Pdl c’è l’Imu. O meglio, la sua soppressione perché Berlusconi ha promesso che, in caso di ritorno a Palazzo Chigi, abolirà l’imposta su tutte le prime case al primo consiglio dei ministri. Costo stimato: 4 miliardi da coprire con un aumento del prelievo fiscale su alcol e giochi pubblici. Quanto all’Iva, il partito del Cavaliere vorrebbe sospendere l’aumento del prelievo a luglio. Ma come filosofia, si ritiene preferibile un taglio dell’Irpef. Un punto in meno sulle due aliquote più basse. E a questo proposito non è tramontato il sogno di ridurre gli scaglioni e le relative aliquote a due o al massimo a tre. Un’idea che era contenuta nel famoso patto con gli italiani del 2001 ma che di fatto non è mai stata realizzata. E che ora verrebbe ritirata fuori dal cassetto.
UDC: IRPEF FORMATO FAMIGLIA
Leali con Monti. Ma non remissivi sul proprio cavallo di battaglia: il fisco deve essere utilizzato per fini sociali e redistributivi. Gli uomini dell’Udc si preparano a far valere le proprie ragioni all’interno del cartello elettorale che sosterrà il premier. Al centro dell’interesse dei collaboratori del leader Casini l’introduzione del quoziente familiare, un sistema che serve ad abbattere la base imponibile dei nuclei più numerosi. In quest’ottica, di grande importanza viene giudicato un potenziamento delle detrazioni e delle deduzioni fiscali già aumentate di 3 miliardi (nel triennio 2013-2015 ) con la Legge di Stabilità. Da questo punto di vista, considerata la ristrettezza delle risorse economiche, l’Udc preferirebbe investire su tutte le formule utili per abbattere l’Irpef sui carichi familiari piuttosto che intervenire sulle sole aliquote. Insomma, molto meglio portare qualcosa in più in detrazione che un punto in meno sugli scaglioni. Quanto all’Imu, viene giudicato fondamentale un alleggerimento sulla prima casa e si punta alla rinuncia all’aumento dell’Iva. Tuttavia, ragiona il capogruppo dell’Udc alla camera, Gianluca Galletti, ogni scelta di alleggerimento è subordinata alla salute dei conti pubblici e al recupero dell’evasione fiscale.
LE RICETTE ANTI-ELUSIONE
I principali partiti sottolineano l’importanza della lotta all’evasione, ma si differenziano sulle ricette da seguire. Il Pd punta reintrodurre il reato di falso in bilancio e spinge sulla diffusione della moneta elettronica. Il tetto dei mille euro oltre il quale il contante è bandito viene giudicato ancora troppo alto. Giudizio critico sul redditometro: rischia di accanirsi sui piccoli contribuenti schivando i grandi evasori. Se uscisse vincente dalle elezioni, il Pdl metterebbe nel cassetto la gran parte dei meccanismi messi a punto nella lotta all’evasione fiscale. Via Equitalia, via il redditometro, stop all’anagrafe dei conti correnti: elementi giudicati da «polizia fiscale». Si spingerebbe invece per mettere a punto un accordo con la Svizzera per far emergere i capitali portati oltre frontiera e mai dichiarati. Dall’Udc invece, via libera al nuovo redditometro. «Chi è contro questo strumento è in favore di chi evade le tasse» spiega Galletti. Piuttosto si ipotizza l’introduzione di un sistema di «conflitto d’interesse» per poter consentire ai contribuenti di scaricare alcune spese sostenute dalla famiglia nella propria casa.