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Data: 08/01/2013
Testata giornalistica: Il Centro
La riforma del trasporto locale in Abruzzo - Morra: non più rinviabile la fusione delle tre società

PESCARA I sindacati regionali dei trasporti hanno proclamato quattro ore di sciopero del trasporto pubblico locale, venerdì 11, contro la politica attendista della Regione sul tema della fusione delle tre società regionale di trasporto Arpa, Gtm, Sangritana. L’assessore Giandonato Morra ieri ha inviato una lettera ai presidenti di Giunta e Consiglio, Gianni Chiodi e Nazario Pagano, al presidente della quarta Commissione consiliare, Nicola Argirò, ai capigruppo e ai rappresentanti sindacali una nota riepilogativa delle attività messe in campo dal suo assessorato in relazione alla costituzione «della cosiddetta Azienda unica di trasposto regionale». La soluzione della questione, scrive Morra, «non è più rinviabile, attesa anche la mobilitazione straordinaria dei lavoratori del settore che, come primo atto, prevede una giornata di sciopero regionale il prossimo 11 gennaio». La costituzione dell’azienda unica, prosegue Morra, «rappresenta uno dei punti salienti e più qualificanti del programma dell’attuale governo regionale, che si avvia alla conclusione della sua esperienza, ed è stata sancita da ben due leggi regionali (n. 1/2011 e n. 1/2012)». L’assessore ricorda poi alcune date, tra le quali: il 27 gennaio 2012, insediamento del Comitato di Coordinamento delle operazioni di riordino delle partecipazioni societarie; 1 agosto 2012, quando il Consiglio regionale ha adottato la deliberazione numero 125/2 con cui si impegnano presidente e Giunta regionale alla celere prosecuzione e conclusione del processo aggregativo delle Società partecipate dalla Regione Abruzzo; 20 dicembre 2012, quando è stato sottoscritto un verbale di accordo tra lo stesso assessore e i rappresentanti sindacali di settore, con cui si assume l’impegno a mantenere, in favore del personale dipendente interessato alla fusione, solo del trattamento economico e normativo derivante allo stesso dagli specifici accordi collettivi, territoriali e aziendali applicabili al precedente datore di lavoro, senza possibilità di acquistare quelli più favorevoli derivanti dagli accordi aziendali vigenti per le altre società interessate alla fusione, «in quanto ciò determinerebbe un incremento dei costi, in contrasto con le finalità che si prefigge la normativa regionale di riferimento». Insomma Morra si tira fuori dalle responsabilità dei ritardi rispetto alla fusione e rispedisce la palla ai vertici della Regione che, sembra dire l’assessore, non hanno mai mostrato particolare fretta di concludere l’operazione di fusione. Si sa che le resistenze sono molte, a partire da quelle interne alle stesse società di trasporto.Ma anche i partiti non sembrano entusiasi di dover tagliare, dopo gli stipendi e il numero dei consiglieri d’amministrazione, anche gli stessi consigli.

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