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Data: 08/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - Pdl, non c’è alcuna certezza candidature in alto mare

L’AQUILA Aspettano di sapere che fine faranno, quale sarà la loro sorte, a casa o in parlamento, tra gli esclusi o tra gli eletti. E una indicazione è arrivata già ieri sera, dall’ufficio di presidenza del pdl, che ha messo in chiaro almeno i criteri di scelta, quelli di base. Ma il destino degli aspiranti candidati è ancora tutto appeso a un enorme punto interrogativo, e nessuno fa eccezione. «La situazione delle candidature del Pdl è ancora in alto mare - spiega il portavoce in consiglio regionale Riccardo Chiavaroli - noi stiamo mettendo a punto un lavoro di sintesi, sperando di riuscire a dare delle indicazioni a Roma sui criteri da adottare, prescindendo dai nomi. Ci siamo prefissi di lavorare con un occhio alle Politiche ma soprattutto in funzione delle successive elezioni regionali, con Chiodi presidente».
Del domani non c’è certezza quindi per nessuno e neppure per i parlamentari uscenti. Gli stessi Filippo Piccone e Paolo Tancredi, vicini a Gaetano Quagliariello, potrebbero risentire del mutato clima tra l’ex premier Berlusconi e l’animatore di Magna Carta, considerato dal Cavaliere troppo filomontiano. Inutili potrebbero rivelarsi i tentativi di alcuni di loro di riposizionarsi, chi con Verdini chi con Alfano. E aspettano, contendendosi il seggio lasciato libero da Andrea Pastore, Nazario Pagano e Lorenzo Sospiri. Che rivendica il sacrificio di cinque anni fa quando fu messo in lista all’ottavo posto, sfilando la candidatura a Castiglione, e furono eletti soltanto in sette. E se Chiodi, ormai è certo, non si candiderà, non rinuncerà certo a mettere becco nelle liste. L’ha detto chiaro e tondo lui stesso in una intervista, «non mi candido ma voglio avere voce nelle candidature». Un’intenzione che va letta anche in negativo e che significa: voce in capitolo nella scelta dei candidati (e un suo fedelissimo da lanciare in parlamento potrebbe essere l’assessore Mauro Di Dalmazio), ma anche nell’escluderli. Scelta non proprio opportuna per chi intenda ricandidarsi alle Regionali e che quindi deve far conto sul sostegno di tutti (non a caso Castiglione diventato filo-Frattini e Morra passato armi e bagagli con la Destra, sono rimasti al loro posto in giunta ).
Non è chiaro però se a Chiodi sarà concesso di incidere sulle scelte. C’è chi legge come un segnale negativo la sua esclusione dal patto Miccichè-Berlusconi per il Sud che vede schierati i governatori di tutte le regioni tranne lui. Ma potrebbe trattarsi di una esclusione tattica: in Abruzzo al Senato la differenza col centrosinistra sarà di un solo seggio, sia che vinca il Pd o il Pdl.
Insomma il marasma. I parametri di riferimento tradizionali sono saltati tutti e questa volta pare che avere un buon portafoglio di voti, essere di Pescara piuttosto che di Teramo, non conti più nulla. E mentre Ricciuti, Di Matteo e Gatti annunciano una conferenza stampa per presentare Fratelli d’Italia e la candidatura probabile di Gatti come capolista della formazione che fa capo a La Russa e alla Meloni, in Abruzzo si prende tempo. «Molte riunioni organizzate nei territori sono state cancellate o rinviate - spiega l’assessore Gianfranco Giuliante - e questa è la dimostrazione che siamo ancora in alto mare, in una fase davvero convulsa in cui le persone di buon senso non sono in condizioni di fare alcuna ipotesi».

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