PESCARA Sono ore difficili per l’Udc abruzzese. Dopo appelli, lettere, esortazioni, minacce contro i paracadutati e gli arrivi dell’utim’ora, i centristi della regione rischiano di ritrovarsi un ex Mpa capolista alla Camera, Giorgio De Matteis, e un ex Pd capolista al Senato, Giulio Borrelli. Mentre scriviamo si racconta di un tesissimo vertice in corso a casa del presidente Udc Rocco Buttiglione. Partita complicata. Per un posto da capolista si è già dimesso l’unico presidente di Provincia Udc Enrico Di Giuseppantonio, che se dovesse mancare l’obiettivo in una delle due Camere, sarebbe costretto a ritirare le dimissioni (ha tempo fino al 17 gennaio) e tornare a Chit, dove i suoi alleati del Pdl stanno preparando per l’occasione una mozione di sfiducia (ieri il presidente dimissionario twittava un po’ sconfortato: «Nell'attività politica posso mettere a disposizione la mia onestà, la mia passione e la mia esperienza. Non chiedetemi altro...»). Aspetta un segno chiarificatore anche Lucio Gaspari, il chirurgo figlio di Remo, al quale Pierferdinando Casini aveva promesso il seggio, e che ancora non ottiene risposta. Sta sfumando invece definitivamente la candidatura di Rodolfo De Laurentiis, che voleva essere capolista al Senato nella lista comune Monti, perché il severo Enrico Bondi, controller elettorale del premier, non accetta dirigenti di partito nè uomini con cariche in conflitto d’interessi (De Laurentiis è consigliere d’amministrazione Rai). Il caso Borrelli è forse unico. L’ex direttore del Tg 1 se dovesse accettare il ruolo di capolista al Senato (Borrelli ha detto di essere disponibile ad aderire a una lista Monti veramente civica e veramente riformista) è stato nella scorsa primavera candidato sindaco del centrosinistra a Atessa contro una lista guidata dall’Udc Nicola Cicchitti che alla fine è stato eletto sindaco. Ora gli Udc che lo avevano avversario lo avranno alleato. Le cose si chiariranno meglio nelle prossime ore, quando dovrebbe anche chiarirsi la posizione di De Matteis, arrivato appena un mese fa in casa centrista dopo una lunga militanza da battitore libero.