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Data: 13/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Stretta sulle pensioni di invalidità, Fornero bacchetta l’Inps

ROMA Il ministro Fornero innesca la marcia indietro sulla circolare Inps di fine anno che tanta angoscia sta creando tra gli invalidi civili al 100% titolari di una relativa pensione. Con una lettera al presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, il ministro chiede di valutare «tutti gli aspetti giuridici, di merito e di equità connessi all’applicazione» della nuova base di calcolo (entrate coniugali e non più solo individuali) per il raggiungimento della soglia di reddito nel 2013 indicata dall’istituto, e di sospenderne l’applicazione in attesa del completamento dell’istruttoria avviata al ministero il 7 gennaio scorso. Nella lettera, tra le altre cose, il ministro esprime già una sua opinione sulla conclusione della vicenda: non può essere un atto amministrativo (anche se si basa su una sentenza della Cassazione) a regolare una materia così delicata e di tale impatto sociale, il problema deve essere «affrontato in modo organico e socialmente equo attraverso un intervento normativo». Cosa che si potrà fare, dato che le Camere sono sciolte, solo dopo le elezioni con la nuova legislatura.
È molto probabile, quindi che, per ora a nessuno degli invalidi civili totali che ricevono una pensione Inps verrà tolto un centesimo. E la circolare incriminata tornerà nei cassetti di chi l’ha scritta. Già domani, al termine del nuovo incontro fissato al ministero, la decisione potrebbe essere ufficializzata.
La lettera del ministro arriva dopo le proteste dei sindacati. Il provvedimento andrebbe a colpire persone che non navigano nell’oro. Stiamo parlando di assegni il cui importo medio mensile nel 2013 sarà di 275,87 euro. Ne hanno diritto gli invalidi civili totali che non superano una soglia di reddito annua di 16.127,03 euro. Finora contavano solo le entrate individuali dell’invalido. La circolare 149 del 28 dicembre scorso inserisce nel calcolo anche il reddito del coniuge. Cosa che, ovviamente, escluderebbe una fetta (ancora non si sa quanto consistente) dalla platea di un milione e settecentomila invalidi totali che ricevono la pensione Inps. Inoltre - fanno notare i sindacati - la norma discrimina: per gli invalidi civili parziali, per le persone cieche e le persone sorde, infatti, il limite reddituale continua ad essere quello personale.
ECCESSO DI ZELO
La circolare Inps si basa, a sua volta, su una sentenza della Cassazione. Il ministro, nella lettera, di fatto bacchetta l’Inps. Si rileva infatti come la circolare abbia «comprensibilmente creato forte preoccupazione sociale in quanto il nuovo indirizzo si pone in antitesi con quanto operato negli ultimi trent’anni, in coerenza con i pronunciamenti della stessa Corte di Cassazione degli anni precedenti». Si sottolinea inoltre che si tratta di una sentenza espressa «non a sezioni riunite». Insomma, l’accusa è chiara: da parte dell’Inps c’è stato un eccesso di zelo. Verrebbe da chiedersi: ma il ministero non poteva avviare l’istruttoria prima che la circolare venisse emanata?

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