ROMA Silvio Berlusconi? «Un grandissimo pifferaio», firmato Maro Monti. La cartolina al vetriolo spedita dal premier al suo predecessore non fa giravolte e va dritta a destinazione. Il Professore attacca Berlusconi sul terreno preferito dal Cavaliere, in questa come in tutte le altre competizioni elettorali - la riduzione delle tasse - per dire che si tratta di un promessa irrealizzata. Con un corollario altrettanto velenoso: grazie ad annunci cui non hanno fatto seguito realizzazioni, Berlusconi ha perso credibilità non solo in Italia ma anche in Europa. E rilancia la sfida sul piano del fisco: «Il redditometro fosse stato per me non lo avrei messo, si tratta di un'altra misura, doverosa, che è stata introdotta da chi ci ha preceduto, che ha punteggiato come bombe ad orologeria la strada di questo governo».
A Torino il capo del governo è stato contestato da No Tav e destra. Ma a Porta a Porta Monti va giù piatto: la promesse fatte da Berlusconi di ridurre il prelievo fiscale «è un discorso illusionistico perché fatto dal principale responsabile dell’alto livello delle tasse di oggi; perché chi ha governato per otto degli ultimi 11 anni deve pure avere qualche responsabilità. E’ puerile che le scarichi su chi ha governato nell’ultimo anno». Basta? Macché.
IL VOTO NEL ’94
Con Silvio premier, incalza Monti, le entrate sono aumentate in media di 22 miliardi annui; con Prodi di 26 e con il governo tecnico di 20. E allora? «Allora Berlusconi ha già illuso gli italiani per tre volte. La prima volta mi sono fatto illudere anch’io: nel 1994 quando c’è stata la promessa della rivoluzione liberale. Venendo da quella bocca, che gli italiani possano ancora credere alla serietà di promesse di questo tipo mi ricorda la fiaba del pifferaio con i bravi topini che prima vengono affascinati e poi annegano nel fiume».
VEROSIMILE BERSANI PREMIER
Monti, definendo «verosimile» l’arrivo di Bersani dopo di lui a palazzo Chigi (pur non risparmiando neppure al leader pd stoccate: «Rassicuro Bersani, non c'è polvere sotto il tappeto»), rivendica la bontà delle misure messe in atto dal suo esecutivo, anche se impopolari: «Ho chiesto agli italiani dei sacrifici. Che possono essere dissipati in tre-quattro mesi se al governo arriva un nuovo illusionista o un vecchio illusionista ringalluzzito». E se il riferimento indiretto, nel secondo caso, è al Cavaliere, il primo riguarda Beppe Grillo. «Ci sono offerte politiche in giro che sono offerte di antipolitica, sono il partito della rabbia. Noi non lo siamo».
RIDURRE I PARLAMENTARI
Se dovesse vincere, al primo Consiglio dei ministri Monti presenterà un disegno di legge costituzionale per il taglio dei parlamentari. In ogni caso, essersi presentato non è una concessione al populismo. «Voglio che l’Imu sia ridotta, ma senza giravolte», dice poi Monti parlando della politica fiscale. Ma esclude «assolutamente» un’imposta patrimoniale.