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Pescara, 19/12/2025
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Data: 15/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - In stand by fino all’ultimo, il Pdl tiene tutti sulla corda. E’ la strategia per evitare l’ipotesi di fuga dei delusi

L’AQUILA In alto mare ci stanno e ci resteranno ancora per un po’ di giorni. Strategia precisa e voluta: servirà ad evitare fughe e strappi da parte dei delusi, che saranno tanti dicono preoccupati dal Pdl romano. Niente nomi, niente candidature, niente indiscrezioni quindi in casa pidielle almeno fino a sabato prossimo, nonostante il lungo vertice di ieri mattina tra Berlusconi e i coordinatori regionali (per l’Abruzzo presenti i senatori Piccone e Di Stefano) e il faccia a faccia di ieri pomeriggio tra Denis Verdini e i singoli coordinatori di ogni regione. Il rinvio all’ultimo giorno utile servirà ad evitare che gli aspiranti candidati che rimarranno delusi facciano in tempo a trovare ospitalità in altre liste, come Fratelli d’Italia che da tempo per esempio corteggia Lorenzo Sospiri, o nella Destra o nella lista Monti. E così anche nell’incontro di ieri pomeriggio, Di Stefano e Piccone non hanno potuto far altro che rappresentare le istanze degli esecutivi provinciali, e cioè la necessità di garantire rappresentanze per tutte e quattro le Province, e raccomandare il rispetto del lavoro svolto negli ultimi anni dai parlamentari uscenti. E’ chiaro che il Pdl abruzzese punta alla riconferma di tutti o quasi tutti i parlamentari, con la speranza che Roma occupi solo le caselle rimaste scoperte da Pastore e Castellani, che hanno scelto la pensione. E ieri mattina Berlusconi ha ribadito ai coordinatori i criteri votati dall’ufficio di presidenza Pdl, e cioè l’età, tutti i candidati rigorosamente al di sotto dei 65 anni, e anche il no ai cosiddetti impresentabili, candidati cioè che abbiano pendenze giudiziarie in corso. Il limite dei mandati sembra sia stato già superato.
E se l’incontro con Berlusconi è servito più per dare la carica ai coordinatori, corroborati dal sondaggio diffuso dall’ex premier che lo darebbe al 23 per cento (secondo quanto rivelato dallo stesso Berlusconi), quello del pomeriggio con Verdini è stato decisamente operativo. Lo spettro degli abruzzesi si chiama società civile: è chiaro che il Pdl sia alla caccia di un volto nuovo, estraneo alla politica. Un compito questo affidato agli sherpa del Pdl. E per evitare proprio i paracadutati romani o abruzzesi che i coordinatori hanno rappresentato ai vertici del partito la necessità di contrastare le liste Pd e centriste con uomini forti e elettoralmente vincenti. Un’altra ipotesi è quella di giocarsi un nome forte di orizzonti nazionali e quello di Gaetano Quagliariello potrebbe essere spendibile.
Infine nelle ultime ore si parla insistentemente anche di un trasferimento nella lista del Senato come capolista della parlamentare di Sulmona Paola Pelino e di uno spostamento alla Camera di Paolo Tancredi. L’obiettivo di Berlusconi è quello di avere parlamentari fedelissimi, disposti a votare senza discutere, proprio al Senato dove è più difficile per il Pd, anche in caso di vittoria, ottenere la maggioranza. E lo spostamento della Pelino avrebbe proprio questo significato. Insistente anche l’ipotesi di Giovanni Dell’Elce, un altro fedelissimo, al numero due alla Camera.

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