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Pescara, 19/12/2025
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Data: 15/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Frattura Udc si tratta dietro le quinte. Roma media l’Abruzzo non ci sta «Ci hanno cancellato»

PESCARA La botta è stata grossa. Talmente grossa da sembrare inverosimile per storia, relazioni e abitudini superconsolidate. Il giorno dopo l’autosospensione di massa dei quattro comitati provinciali abruzzesi con il promesso disimpegno elettorale in risposta alla candidatura Udc di Binetti e De Matteis in testa alle liste per la Camera c’è un’aria di finta tregua negli ambienti dei centristi. Menna e Di Giuseppantonio negano contatti e mediazioni con Roma, De Laurentiis ha detto agli amici che nell’orbita delle elezioni non è mai voluto entrare mentre Roma parla apertamente di «dispiacimento» e rivolge «appelli all’unità riconoscendo all’Abruzzo un ruolo importante per storia, amicizia e risultati». Parole pesate da una parte e dall’altra che vanno aperte con l’apriscatola, una per una, ma soprattutto decrittate dal linguaggio delle schermaglie elettorali.
L’IPOTESI PLAUSIBILE
L’ipotesi più plausibile è che la fase della liquidazione in soluzione unica della classe dirigente abruzzese sia già alle spalle. Insomma: si sta trattando dietro le quinte. Chi tratta? I vertici territoriali sono Di Giuseppantonio e Menna ma non si sa con quali prospettive: immediate per la Camera o in prospettiva? Qui è buio fitto. Certo, se da una parte il sorpasso di De Matteis (già arruolato per le amministrative, quindi per Roma «non è una novità in senso assoluto») brucia da morire ai centristi di lungo corso, dall’altra ballano «voti a due cifre in alcuni territori» che l’Udc in Abruzzo non vuole perdere. In mezzo, la riunione pescarese a cui hanno partecipato almeno un centinaio di dirigenti, amministratori e consiglieri locali.
IL PECCATO ORIGINALE
Il peccato originale va cercato più indietro, non è questione di oggi. Il commissariamento di sedici mesi fa non ha portato a congressi nè a un chiarimento sulla direzione locale. Era il segnale di un malessere vissuto a Roma ma anche in Abruzzo sul quale non si è lavorato, i rapporti si sono sfilacciati e Casini ha deciso di voltare pagina. «Questo è un atto - dice Di Giuseppantonio - che cancella una classe dirigente che in questa regione ha dato risultati incredibili all’Udc rispetto a quanto raccolto nelle altre regioni. Questa classe politica è esperta, credibile ed eticamente a posto». Con le diplomazie al lavoro per un compromesso molto difficile, c’è un punto da non tralasciare: Rodolfo De Laurentiis era assente domenica sera a Pescara ma il suo silenzio è interpretabile in linea con il sentimento maturato dagli autosospesi anche se il consigliere Rai da questa storia vuole rimanere fuori. Quanto «fuori», invece, è un capitolo ancora tutto da scrivere.

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