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Pescara, 19/12/2025
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16/01/2013
La Repubblica
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Amat, pure le Ztl nel piano anticrisi. Bus meno frequenti, addio a tre linee |
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Artioli lascia l'azienda per candidarsi con Monti. E traccia il bilancio dei sei mesi di presidenza "Azzerato il deficit 2011, ridotti di 44 milioni i debiti con banche e fornitori" "Zone con posti auto a pagamento anche per i residenti" sa. s.
PRIMA di lasciare la poltrona da numero uno dell'Amat che ha occupato per sei mesi, ha presieduto l'assemblea durante la quale è stato finalmente approvato il bilancio consuntivo 2011: «Lascio un'azienda che ha azzerato il deficit del 2011 e che ha ridotto di 44 milioni di euro i debiti con banche e fornitori», dice Ettore Artioli. Un'azienda che per far quadrare i conti è però costretta a chiedere all'amministrazione comunale di ridurre i chilometri che percorre ogni anno, da 21 a 16 milioni: meno autobus per strada - nel piano presentato da Artioli ci sono tre linee in meno - e bus meno frequenti. «Sono certo però che l'Amat può uscire dalla crisi». Artioli lascia la presidenza dell'Amat per correre alle elezioni politiche con Mario Monti. L'ormai ex presidente ha guidato una delle società che più preoccupano l'amministrazione: l'Amat attende dal Comune 100 milioni, ha debiti con le banche per 30 milioni e con i fornitori per più di 40. Nel consuntivo approvato ieri è stato inserito un fondo rischi nel caso in cui venisse confermata anche in appello la bontà della richiesta da parte del Comune di 48 milioni di euro per Tarsu e Tosap sulle zone blu. Artioli, nei suoi mesi di presidenza, ha pensato al futuro. L'Amat, per far quadrare i conti, ha ridotto le corse e adesso punta su zone blu e Ztl per nuovi introiti: «Nel piano industriale che stiamo predisponendo per l'amministrazione ci proponiamo come gestori di rilascio dei pass per zone blu e zone a traffico limitato: l'obiettivo è gestire l'intera mobilità cittadina». L'Amat, insomma, vuole prendere il posto di Td Group, l'azienda che ha vinto l'appalto per le Ztl e il cui contratto (entrato in vigore solo per la minima parte che riguarda il rilascio dei pass per le zone blu) scade in primavera. Ma non solo. La ricetta anticrisi che Artioli ha lasciato all'Amat prevede di puntare sulla riorganizzazione dei posti auto a pagamento: «Meno zone blu dove non sono remunerative, zone con posti a pagamento per tutti, compresi i residenti, ma anche zone bianche di parcheggio gratuito». A fine mese si discuterà in tribunale il decreto ingiuntivo da 140 milioni che l'allora presidente Mario Bellavista presentò al Comune prima di dimettersi: «Ma noi - dice Artioli - abbiamo già fatto avere al tribunale una proposta transattiva con la quale chiediamo al Comune di sottoscrivere un piano settennale per rientrare dal suo debito garantendoci di fare altrettanto con fornitori e banche, così da restituire credibilità all'Amat». Per azzerare il deficit 2001, Artioli ha ridotto il capitale sociale di 20 milioni: «L'ammontare è rimasto tale e quale grazie a 20 milioni di fondi Fas che siamo riusciti a ottenere. Un risultato per me importantissimo, così come il finanziamento regionale di 130 milioni che ci permetterà di completare i lavori per il tram». Artioli è contento di aver lasciato un'azienda «che dialoga di nuovo con la proprietà. Con l'operazione trasparenza che abbiamo fatto sui conti, sono certo che l'Amat potrà presto uscire dalla crisi. Un ruolo decisivo lo giocherà il nuovo contratto di servizio con il Comune, che deve tenere conto del fatto che all'azienda da anni viene chiesto di mantenere un servizio con il 30 per cento del budget in meno».
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