Trasporti urbani, utenti di nuovo sul piede di guerra. Tanto che il Comitato di protesta permanente minaccia uno sciopero degli utenti. Il problema - secondo il Comitato è il mancato rispetto degli accordi da parte del Comune, che sta provocando disagi soprattutto agli anziani. «Vogliamo denunciare - dice Vit torio Rizzo , del Comitato, a "P ro n t o Gazz etta" - l'insensibilità e l'atte ggiamento di latitanza dell'assesso rato al Traffico per non aver rispettato gli accordi presi su alcuni problemi relativo al servizio bus. Tanto che avevamo chiesto di essere convocati dalla commissione Controllo di Palazzo Carafa; convocazione avvenuta poi il 5 dicembre scorso ed aggiornata al 17 per l'assenza dell'assessore Passqualini». «Il pacchetto di richieste - spiega Rizzo - è stato presentato circa sei mesi fa all'attuale amministrazione, ma la vertenza era già iniziata circa un anno fa, con la protesta ed il sit-in nei pressi della prefettura». Ed ecco le richieste disattese: ripristino del vecchio orario di inizio corsa alle ore 6.30 rispetto a quello attuale delle 7.30, in quanto causa disagi agli utenti che devono recarsi nel proprio posto di lavoro; un servizio adeguato nei giorni festivi, compreso Natale, Pasqua e le festività in onore del santo patrono. In quei giorni stino delle vecchie fermate nei pressi dell'ex Vito Fazzi. «Oggi le fermate più vicine - continua Rizzo - sono presso l'istituto Marcelline e in via Alfieri, con grave disagio per gli utenti, in special modo gli anziani con gravi patologie, che hanno la necessità di recarsi presso l'ex nosocomio e non possono percorrere 800 metri a piedi. Tutto questo - aggiunge - fu concordato il 9 settembre scorso alla presenza dell'assessore e di una delegazione di utenti. L'accordo non fu siglato per iscritto, ritenendo che tra persone perbene e responsabili delle istituzioni non fosse necessario mettere nero su bianco». Da qui, dunque, l'appello di un deciso intervento per venire incontro alle esigenze della parte più indifesa della popolazione leccese e di tutti coloro che risiedono nelle zone periferiche. In caso di mancata attivazione da parte del Comune, il Comitato - come detto - sarà costretto ad utilizzare forme di lotta democratiche, «non escludendo uno sciopero degli utenti affinchè siano rispettati gli accordi assunti».