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Pescara, 19/12/2025
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Data: 16/01/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Sondaggi concordi: il centrodestra risale. In tutti i rilevamenti diminuisce il distacco dal centrosinistra. Ma Noto (Ipr) avverte: «Peserà il 15-18% degli indecisi»

ROMA Un divario sceso dagli 11-12 punti percentuali di 40 giorni fa agli attuali otto tra il centrosinistra e il centrodestra. Le rilevazioni dei sondaggisti sono in linea, anche se c’è chi calcola un vantaggio di Pd e Sel di 10 punti (Emg per La7), ma anche molto meno, come Euromedia, vicina al cavaliere, istituto che mette i due schieramenti quasi a contatto (3,9 punti percentuali in meno per il centrodestra). Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, lo dice chiaramente: «Gli indecisi, che noi calcoliamo dal 15 al 18%, sono l’ago della bilancia, perché spostamenti da uno schieramento all’altro ci potranno ancora essere, ma quello è un serbatoio di voti che può cambiare gli assetti, o anche aumentare il divario tra i partiti». Alcuni istituti rilevano una percentuale di indecisi che tocca il 40%, ma per Noto non è così: «Nel 40% vengono compresi anche coloro che dichiarano che sicuramente non andranno a votare. Chiaramente una piccola percentuale potrebbe anche convincersi a farlo, ma teniamo conto che alle elezioni politiche non vota mai più dell’80-81% degli aventi diritto». E con una campagna elettorale ancora lunga potrebbero esserci altre sorprese. «Ricordiamo – dice Noto – che nel 2006 Berlusconi recuperò 5-6 punti percentuali nella campagna elettorale. E Veltroni nel 2008 ne recuperò 5». Insomma, dopo i primi fuochi di artificio, con la risalita del centrodestra soprattutto per la grande esposizione mediatica di Berlusconi, e il calo del centrosinistra, potrebbe esserci ora una fase più stabile in attesa di vedere cosa faranno gli indecisi. «E’ la campagna elettorale che decide. La tv? Certo, la presenza costante di Berlusconi in tv ha influito molto, ma non credo – aggiunge il direttore di Ipr – alla ricaduta sul consenso di un singolo dibattito come accaduto dopo Servizio pubblico». La trasmissione di Santoro con Berlusconi ospite ha spostato i consensi – secondo molti – del 2,6% a favore del centrodestra. «Secondo noi – aggiunge Noto – non è la singola trasmissione che può spostare così tanti consensi, ma la continuità della campagna elettorale». Stesso discorso vale per il centro, con Monti che sta erodendo sulla destra del Pd, mentre Ingroia probabilmente sta portando via qualcosa a Sel. Piccoli spostamenti dopo che Berlusconi e Monti hanno sparato molte cartucce in questo primo periodo di campagna elettorale. Ma anche la constatazione che Pd e Sel, per mantenere il vantaggio accumulato, non possono restare solo sulla difensiva. «Comunque anche se il centrosinistra dovesse fare una performance straordinaria – conclude Noto – la governabilità o meno del Paese dipenderà da quanto accadrà in Sicilia e Lombardia, dando per scontato che il Veneto andrà al centrodestra. Senza quelle due regioni, con questa legge elettorale, Pd e Sel non avrebbero i 158 senatori». Del resto non è casuale se Berlusconi ha fatto di tutto per andare alle elezioni col porcellum. Se non potrà vincere, come sembra, punta sull’ingovernabilità.

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