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Data: 16/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gli impresentabili - Indagati, il Pdl salva Cosentino i democrat si affidano ai garanti

I partiti alle prese con il nodo inquisiti. Dell’Utri sicuro, fuori Landolfi e PapaAl vaglio del vertice del Pd i nomi dei campioni delle primarie al Sud

Ma lui è trasparente oppure no? E’ tra quelli che oggi la commissione di garanzia dei democrat, presieduta da Luigi Berlinguer, giudicherà idonei oppure no per candidarsi alla Camera, dove lo aspettano certamente visto che possiede una valanga di voti (seimila preferenze nel casertano, alle primarie) e ha un posto in lista da elezione arci-sicura: numero 4 nel collegio Campania 2.
COLLEGIO GIUDICANTE PD
Ma supererà Caputo, il trasparente della commissione Trasparenza campana, le forche caudine romane del massimo organo giudicante del suo partito che lo candida mentre la Procura lo indaga aggiungendolo all’elenco di inquisiti per truffa e peculato nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi gonfiati alla Regione? Il collegio giudicante del Pd comincia oggi il suo lavoro. Ha ricevuto le auto-certificazioni di purezza dei personaggi chiacchierati e forse impresentabili, emanerà al più presto il verdetto e poi la valutazione politica - cioè l’ultima parola - spetterà a Bersani.
Tre i casi a rischio: Caputo, autore di un exploit che lo ha reso il più votato nella zona di Caserta e titolare di ripetuti cambi di casacca prima di approdare al Pd; Antonio Papania, senatore di Alcamo, numero due nella lista democrat per il Senato, che ha patteggiato due mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d’ufficio; e Mirello Crisafulli, di gran lunga il più celebre. Dei tre, Crisafulli - re della sinistra ex Pci nella provincia di Enna - è quello che ha più probabilità di salvezza. Non ha un rinvio a giudizio, e le regole democrat sull’incandidabilità dicono che senza un rinvio a giudizio si può stare in lista. E gli altri, quelli della destra?
IL TRIBUNALE SPECIALE
Soltanto i condannati in via definitiva non possono aspirare a entrare in Parlamento: dice il codice berlusconiano e il Cavaliere si vanta di averlo ripreso alla lettera dalla legge sulle liste pulite che tra veti e contro-veti il governo Monti è riuscito a varare ma avrebbe voluto fare molto di più. E comunque. Una sorta di tribunale speciale sarebbe stato allestito in queste ore in casa azzurra, per decidere la vita o la morte elettorale di alcune figure a rischio incandidabilità. Il collegio giudicante, di tipo informale ma sostanziale, risulterebbe composto dall’ex magistrato ed ex ministro Nitto Palma e da quattro avvocati-parlamentari di assoluta esperienza: Ghedini e Longo (legali del Cavaliere) più il deputato Paniz e il suo collega Sisto. Si tratterà - assicurano i bene informati del Pdl - di valutare caso per caso le posizioni di alcuni soggetti e di decidere per chi di loro si tratta di persecuzione giudiziaria e per chi invece no. Il verdetto è già scritto? Nient’affatto.
Ma a via dell’Umiltà, dove comunque Berlusconi e Verdini avranno l’ultima parola sulle liste, già circolano i pronostici e qualche certezza. Dell’Utri salvo sicuramente (magari spostandolo da Miccichè in Grande Sud), nonostante la condanna di 7 anni in Appello, ma manca la Cassazione. Cosentino è ancora più salvo di lui, salvatissimo in posizione di pregio nella lista del Senato grazie alla valanga di voti che detiene e al super-potere che ha presso Berlusconi e nel suo territorio casalese dove tutti lo conoscono come Nick ’o ’mericano. Landolfi, rinviato a giudizio, fuori anche perchè ha alle spalle cinque legislature. E out come lui l’altro ex collega di An, Vincenzo Nespoli, sindaco di un grande comune del napoletano, Afragola, che rischia gli arresti domiciliari. Papa, Laboccetta e Milanese ballano - secondo alcuni pronostici, magari malevoli - pericolosamente sull’orlo del burrone. Quel che è certo è che, anche per mostrare l’autenticità e la ragion d’essere di questa sorta di tribunale speciale, non tutti gli osservati speciali potranno salvarsi. Berlusconi ha stabilito due criteri: chi è indagato per reati comunque politici, come nel caso di Cosentino a cui i pm contestano il voto di scambio ma anche i rapporti con la camorra, la fa franca. Chi è implicato in vicende di altro tipo rischia assai.
GLI ALTRI
Nessun indagato in lista è la regola che Monti ha dato alle liste montiane. Ma tra i candidati a lui riferibili, in Toscana c’è Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it, che a un procedimento per millantato credito. In Friuli, per Fli, era in lista Alessandro Zanusso ma si è ritirato perchè indagato. Mentre i vertici finiani della regione si sono dimessi perchè è in corsa Paolo Ciani, su cui pende un’ipotesi di reato di truffa. Riecco il centrodestra. Claudio Lotito, che è anche presidente della Salernitana che ha rigenerato diventando l’idolo della città, è probabile candidato in Campania per il Pdl. E annuncia: «I miei inciampi giudiziari? Sono soltanto ingiustizie. So che è il Signore a scegliere la mia strada». Il Signore o il Cavaliere?

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