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Data: 17/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto del 24 febbraio - Bersani: interventi su fisco e benzina. Anche Renzi in campo con iniziative e presenze in tv: «Partita aperta, do una mano al segretario perché sono leale»

ROMA «Non abbiamo paura di nessuno. Il Pd è l’unico che può reggere la sfida alla destra, in Lombardia come in Molise. E la batteremo ovunque». Questa è la sfida che il leader Pd lancia al Cavaliere, al Professore e anche a quanti, come Casini, vedono nell’appello al voto utile «un segnale di debolezza» del Pd. Sui problemi concreti, quelli che tormentano la vita quotidiana della gente, ieri sera, nel corso di “Italia domanda”, su Canale 5 - dice: «Sulla benzina qualcosa si può fare». A cominciare dalla sterilizzazione dell’Iva sulle accise. Bersani spiega: «Viaggiare a 1,80 come adesso è pesante e non sempre questo prezzo corrisponde all’andamento del mercato. Miracoli non se ne possono fare – aggiunge - ma qualcosa di serio sì», ricordando che «lo Stato non è in condizione di un calo delle accise, ma può evitare che l’Iva ricada sull’accisa. Quel meccanismo andrebbe sterilizzato per avere 1,7 o 1,68 euro al litro». Poi Bersani dice: «Non sono Robespierre!». Per abbassare la pressione fiscale sul lavoro «si possono prendere risorse da una maggiore fedeltà fiscale. Non voglio mettere su ghigliottine, ma propongo la Maastricht della fedeltà fiscale. Siamo il 50% sotto l’Europa, dobbiamo fare come fanno gli altri. Il redditometro comunque non mi pare risolutivo». Netta anche la posizione sullo spinoso capitolo delle unioni gay: «Daremo battaglia. Sui diritti civili non transigiamo» assicura il candidato premier del centrosinistra.
LA CAMPAGNA ELETTORALE

Insomma, Pier Luigi Bersani cambia musica. Dopo aver scelto il nuovo inno della campagna elettorale (“Inno” di Gianna Nannini) il segretario accelera anche con le iniziative. La sua campagna elettorale – quella “vera”, non quella in televisione, dove pure sta intensificando le interviste – doveva partire subito. Prima degli altri. Sia di Berlusconi che di Monti. Ecco perché, oggi, al teatro Ambra Jovinelli di Roma il segretario del Pd incontrerà i giovani e i giovanissimi che votano per la prima volta.
RENZI

Da più parti sollecitato a mettere più benzina, appunto, alla corsa verso il voto di fine febbraio, Bersani continua a preferire il diesel. Un diesel che viaggia come un camion, però, e per di più, da oggi in poi, anche con un compagno di viaggio particolare: il camper di Matteo Renzi che affiancherà il camion di Bersani. Convinto che bastano pochi messaggi giusti e «niente favole», Bersani vuol fare capire che il centrosinistra è pronto a guidare il Paese. La sfida, però, è complessa e tutto dipenderà da alcune regioni chiave. Per questo, sabato, Bersani volerà a Milano, dove è capolista, e a Brescia, per tentare, al fianco di Umberto Ambrosoli e degli altri capilista del Pd, la scalata al Pirellone e per far sì che la Lombardia tiri la volata alla vittoria nazionale. Ed è proprio in Lombardia si concentrerà anche Renzi, pronto «a dare una mano». «La partita è aperta - avverte il sindaco di Firenze - Berlusconi è un osso duro da non sottovalutare. Da quando Berlusconi è tornato – spiega Renzi, togliendosi i sassolini dalle scarpe - si vede che andare a prendere i voti nell’altro campo non è così male...». Sul voto utile e su possibili patti di desistenza con Ingroia, Bersani taglia corto: «Tutti i voti sono voti, ma il punto di fondo è che solo noi possiamo battere la destra». Insomma, nessuna desistenza è il messaggio a Ingroia.

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