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Pescara, 19/12/2025
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Data: 17/01/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - Udc, anche Pescara sta con De Matteis

PESCARA Dopo il comitato provinciale dell’Aquila, anche quello di Pescara precisa che non «si è mai espresso contro le candidature al Senato della Repubblica tantomeno ha deliberato dissenso nei suoi organi statutari nei confronti della segreteria nazionale». Il mosaico dell’Udc 2.0 quindi, tre giorni dopo (quattro per chi legge) la riunione di Pescara degli autosospesi, cambia nuovamente fisionomia ritrovando un pezzo molto importante della struttura abruzzese mentre il tempestoso comunicato stampa di domenica sera appare sempre più striminzito e barcollante. Ma non c’è solo la dichiarazione firmata da De Vico e Liberati.
GLI ALTRI SEGNALI

Ci sono altri segnali a sostegno della nuova linea stabilita da Roma che vede Giorgio De Matteis numero due alla Camera dietro alla Binetti e Nicoletta Verì capolista al Senato. Per esempio, i rumors che arrivano da Teramo erano stati interpretati correttamente: l’incontro tenuto da De Matteis con il comitato provinciale locale viene ritenuto nell’entourage del vicepresidente del consiglio regionale «propositivo» anche se restano delle zone d’ombra. Di Sabatino, infatti, ha un rapporto di ferro con Di Giuseppantonio e questo, certo, avrà un suo peso nel quadro della ricostruzione del centro che De Matteis sta portando avanti a tappe forzate. Ad ogni buon conto, il dialogo «accettato» è sempre sintomo di apertura: così dai quattro comitati autosospesi annunciati urbi et orbi siamo scesi a uno e mezzo. Il problema a questo punto, come ipotizzato, è Menna ma si può anche dire che non sia più un problema di persone visto che l’irriducibilità degli autosospesi si assottiglia di giorno in giorno.
LA NUOVA LINEA

Verso quali scenari si muove quindi l’Udc? Verso una posizione che spera e conta di recuperare un ruolo equidistante da centrosinistra e centrodestra nel solco perfetto di quello che Casini ha sempre ripetuto a livello nazionale. Meno dialogante con il centrosinistra, verrebbe da sottolineare viste alcune intese maturate a livello locale in Abruzzo che sembravano preludio di qualche cosa di più strutturato. Per adesso ci si può fermare qui, il resto lo diranno le urne dopo il 24 febbraio. Intanto parte anche l’opera di riconquista di Chieti: impresa ardua certo, ma visto come è andata sugli altri territori nelle ultime ore, evidentemente, c’è di che essere fiduciosi.

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