CHIETI «Il ritiro delle dimissioni da parte del presidente Di Giuseppantonio sono un atto dovuto e di rispetto nei confronti del territorio oltre che dei cittadini che lo hanno eletto». E’ il pensiero di Camillo D’Amico, capogruppo provinciale del Pd, che commenta il ritiro delle dimissioni di Enrico Di Giuseppantonio tornato a tempo pieno presidente della Provincia dopo la mancata candidatura come capolista alla Camera per l’Udc. L’esponente del Pd cita ad esempio l’ex presidente della Provincia Tommaso Coletti. «Da senatore uscente rinunciò alla candidatura parlamentare, pur potendola ottenere, e restò alla guida dell’ente. L’assunzione di certe responsabilità producono il dovere» sostiene D’Amico, «del mantenimento delle stesse per l’intero mandato. Nella corrente fase economica e sociale le difficoltà lo impongono ancora più di prima». Puntualizzato questo aspetto, D’Amico parla di maggioranza di centrodestra in panne. «I venti giorni di assenza del presidente Di Giuseppantonio», aggiunge D’Amico, «hanno peggiorato la già precaria salute della maggioranza. Hanno reso ancora più lontana la percezione di un ente utile e presente nell’affrontare i tanti problemi che il territorio avverte ed appaiono irrisolvibili, hanno ulteriormente appesantito la già debole autorevolezza e credibilità della Provincia di Chieti nei confronti della Regione ed hanno aumentato in maniera esponenziale la sfiducia dei cittadini verso la politica e le istituzioni». Poi il capogruppo del Pd offre una collaborazione all’amministrazione di centrodestra. «Ci sarà se si avvieranno i lavori pubblici lasciati da noi in eredità a questa maggioranza e se», dice D’Amico, «si recupererà l’autorevolezza perduta. Lo faremo allo scopo di perseguire il necessario interesse dei cittadini. Se non sarà così utilizzeremo gli strumenti della pubblica denuncia per mettere in crisi una maggioranza già finita da tempo».