PESCARA Ampi tratti dell'autostrada Roma-Pescara chiusi per neve. Riccardo Chiavaroli, portavoce del gruppo Pdl in Consiglio regionale, sceglie l'ironia: «Brutto segnale sul fronte delle candidature». Roma tace, l'Abruzzo vive con trepidante attesa ciò che accade nel partito di Berlusconi in questa delicata fase di composizione delle liste. Ma al momento c'è solo il bollettino meteo a fare notizia lungo quel tragitto. Aspettano di saperne qualcosa di più anche gli abruzzesi all'estero, che potranno esercitare il loro diritto di voto per corrispondenza, eleggendo un proprio rappresentante in Parlamento. Contarli tutti è davvero difficile, ma la cifra si aggira attorno al milione, poco meno di quelli che vivono oggi in Abruzzo. Anche se gli aventi diritti al voto, iscritti nella Circoscrizione Estero, sono molti di meno.
Nei prossimi giorni partiranno i plichi con le schede indirizzate ai vari Consolati di Canada, Stati Uniti, Venezuela, Argentina, Brasile, Australia, Svizzera, Algeria, Sudafrica, Cile, Uruguay, Germania, Belgio, Lussemburgo e Inghilterra. Saranno poi gli stessi Consolati a spedire a domicilio le schede elettorali con le modalità di voto ad ogni italiano all'estero che ha i requisiti per esercitare questo suo diritto. Un adempimento che dovrà essere completato entro il prossimo 6 febbraio, 18 giorni prima della chiamata alle urne fissata per il 24 e 25 febbraio. Una volta indicata la preferenza sulla scheda, quest'ultima andrà riconsegnata al Consolato che, a sua volta, la farà pervenire al Viminale. Il Cram è il Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo presieduto dall'assessore Febbo. E in epoche recenti è stato proprio un abruzzese a rendere famoso il voto della Circoscrizione Estero. Parliamo di Antonio Razzi, emigrato in Svizzera nel cantone di Lucerna ma con casa a Pescara. Il suo voto e quello di Scilipoti garantirono la sopravvivenza di quel governo che tutti davano ormai per cotto.